"A giorni uscirà un decreto per spiegare come affrontare e dare forza al concetto della biosicurezza" . L'ha dichiarato oggi il Commissario Angelo Ferrari, nel corso dall'audizione (qui il video) presso la Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati. L'adozione di misure di biosicurezza, tramite un decreto del Ministero della Salute, è prevista dalla legge 17 febbraio 2022, n. 9 «Misure urgenti per arrestare la diffusione della peste suina africana (PSA)».
Per il Commissario Strarodinario la biosicurezza è fondamentale per la difesa degli allevamenti suinicoli e "serve incidere di più su questo punto". ll concetto di biosicurezza non si limita all'innalzamento di barriere, precisa il Commissario, ma comprende informazione e formazione del personale e la gestione della vita quotidiana di chi vive nelle zone interessate.
Per la biosicurezza la dotazione prevista è di 15 milioni di euro, una cifra che dopo il coinvolgimento epidemiologico dei territori del Lazio non basterà, così come risulta insufficiente la dotazione iniziale di 10 milioni di euro per la gestione dell'emergenza nei cinghiali e in particolare per la costruzione delle barriere.
Ferrari ha confermato che il focolaio romano (12 casi confermati ad oggi) è "primario", cioè senza collegamenti con il focolaio della Liguria e del Piemonte. Geograficamente il raccordo anulare ha rappresentato una barriera "naturale" ha affermato Ferrari, aggiungendo che sono in corso gli interventi per impedire il passaggio degli animali selvatici ed evitare la fuoriuscita di animali infetti dalla zona infetta.
Quasi tutte le Regioni hanno consegnato il previsto piano regionale per le dovute valutazioni da parte della struttura commissariale. L'avanzamento dei lavori è costantemente riferito dal Commissario alla Conferenza, aggiungendo che la delega all'emergenza PSA assegnata al Sottosegretario Andrea Costa ha dato ulteriore impulso alla struttura commissariale.
Il Commissario si è soffermato sulla situazione nel Lazio, dove ad oggi non ci sono stati né abbattimenti né macellazioni. L’obiettivo è di creare il vuoto sanitario intorno alla zona infetta e questo comporta macellazione e di bloccare il de-popolamento. In Piemonte - dove sono stati abbattuti e macellati più di 13 mila suini - gli allevamenti ora sono vuoti e lo rimarranno per diverso tempo.
Gli interventi più restrittivi applicate ai territori coinvolti nell'emergenza sono state mitigate nel corso del tempo, ma sui Comuni interni alle aree interessate permangono limitazioni: le attività silvestri, ad esmpio, sono ancora bloccate e per sbloccarle serve attendere dati epidemiologici e una serie di ristori. Sia la Liguria che il Piemonte hanno messo a disposizione delle cifre importanti, ma il danno è ancora più alto. Oggi siamo al livello di emergenza due e ci auguriamo di non passare mai al livello tre perché significherebbe che la malattia è passata ai suini.
Cosa prevede il decreto biosicurezza- Il Ministro della salute, di concerto con i Ministri delle politiche agricole e della transizione ecologica, stabilisce i parametri tecnici di biosicurezza per
gli allevamenti suinicoli, articolati per tipologia produttiva e modalita' di allevamento. Sul decreto dovrà essere acquisito il parere della Conferenza Stato Regioni.
La legge 9/2022 detta alcune indicazioni per la stesura del decreto. In particolare, le recinzioni necessarie ad assicurare il confinamento dei suini allevati nel rispetto delle pertinenti norme di biosicurezza sono realizzate anche in deroga alle disposizioni dei regolamenti edilizi. Con lo stesso decreto vengono definiti anche i termini temporali e le modalita' relativi alla cessazione della deroga e all'adeguamento delle strutture alle disposizioni dei regolamenti edilizi.
Video dell'audizione
Angelo Ferrari Commissario straordinario per la peste suina africana (PSA)
sulle problematiche del comparto agricolo connesse all'emergenza in corso