Il nuovo modello di controllo portato dal Regolamento europeo 2017/625 sposterà il focus dalla sanzione alla prevenzione. Il rapporto tra Veterinari Pubblici e Aziendali cambierà radicalmente. Veterinari Ufficiali e Aziendali insieme a Cremona al convegno di AIVEMP e SIVAR.
"Dobbiamo fare i complimenti al Ministero della Salute per come ha saputo tenere la posizione nel nuovo
Regolamento europeo sui controlli ufficiali- ha dichiarato
Bartolomeo Griglio, Presidente AIVEMP, aprendo questa mattina i lavori congressuali alla 74° edizione della Fiera Zootecnica di Cremona.
"Questo Regolamento - ha spiegato Griglio- è una grande svolta di sistema, perchè passa da un modello di tipo sazionatorio a un modello di prevenzione, dove l'oggetto dei controlli non sarà più la carta ma il rischio". In sala una platea mista di Veterinari Pubblici e Aziendali, riunita da
SIVAR e AIVEMP (Associazione Italiana Veterinaria di Medicina Pubblica) per fare il punto sull'uso prudente degli antibiotici in allevamento e sulle sinergie nella prevenzione delle malattie.
I Veterinari delle ASL dovranno "imparare ad andare al sodo" - gli ha fatto eco
Stefano Gatto ( Asl To, Piemonte) - dialogando con i Veterinari aziendali sulla base di check list più semplificate". I dati sugli antibiotici devono uscire dalle banche dati, essere fruibili e confrontabili- hanno ribadito tutti i relatori. Per misurare i consumi "bisogna mettersi d'accordo su un indice" e nei controlli "confrontarsi tra Servizi Veterinari"- ha detto Gatto.
"Non ha senso un divieto assoluto, nemmeno dei CIA- aggiunge
Antonio Vitali (Regione Lombardia)- quello che conta è saper fornire una giustificazione del trattamento che si è scelto". Vitali ha insistito sulla consapevolezza dell'impiego dei farmaci e sul significato del registro dei trattamenti: "La firma sul registro attesta una presa di consapevolezza da parte del Veterinario Aziendale dei trattamenti effettuati".
Il convegno ha affrontato il cambiamento dei rapporti fra Medici Veterinari, quelli Ufficiali e quelli Aziendali. "Se prima erano da Guardie e Ladri, adesso devono diventare come quelli fra Coppi e Bartali- ha detto il consigliere
Mario Facchi- presentando alla platea un modello gestionale di stalla, fondato sull'igiene e sugli strumenti di prevenzione e di trattamento che sono propri della professionalità specifica del Veterinario Aziendale.
Sullo sfondo c'è la pressione culturale di modelli estremi, "animal free" e di hamburger senza carni. Bisogna tenerne conto, ma senza permettere che passi all'opinione pubblica il messaggio che il medicinale antibiotico è un pericolo- concordano relatori e platea. Da qui l'urgenza di trasferire alle nuove generazioni di veterinari la consapevolezza del ruolo e del contesto economico-produttivo, fin dai banchi delle Università.
Tempi accelerati per i Veterinari aziendali
Da sin: Bartolomeo Griglio, Antonio Vitali, Stefano Gatto e Mario Facchi