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CONVEGNO SIVAR

Tempi accelerati per i Veterinari aziendali

Tempi accelerati per i Veterinari aziendali
Cambiamenti epocali e rapidi. Tempi accelerati per i Veterinari aziendali e per tutti: allevatori, produttori e autorità di controllo. Il convegno organizzato dalla SIVAR alla 74° Fiera zootecnica di Cremona, ha messo a fuoco il ruolo del Veterinario Aziendale nella filiera lattiero casearia, come interlocutore e valore aggiunto.

Il consigliere SIVAR Alberto Ferrero ha moderato questa mattina il convegno "Il Veterinario Aziendale come interlocutore e valore aggiunto della filiera lattiero casearia", che ha aperto il ciclo di eventi scientifici organizzati dalla Società Italiana Veterinari per Animali da Reddito alla 74° edizione della Fiera Zootecnica di Cremona. Per la prima volta, la figura del Veterinario aziendale è stata analizzata dal punto di vista dei consorzi produttori e dell'industria casearia, una prospettiva che ha messo in luce il forte cambiamento in atto nel settore buiatrico.

Dal prodotto al processo- Stiamo attraversando una "fase accelerata di cambiamenti,da cogliere, anzi da anticipare"- ha detto Marco Nocetti (Servizio Produzione Primaria del Consorzio Parmigiano Reggiano) illustrando il passaggio dal "prodotto" (il Parmigiano Reggiano) al "processo" (che inizia in allevamento). E' un passaggio- ha spiegato Nocetti- richiesto dal mercato: i consumatori organizzati chiedono trasparenza e risposte a problemi nuovi, "che un disciplinare di produzione non può dare, serve uno strumento diverso". E lo strumento individuato dal Consorzio è un Brand Manifesto basato sui valori di riferimento del Consorzio: Territorio, Ambiente, Comunità di produzione, Benessere animale e del consumatore: "Non principi generici, ma sviluppati uno ad uno e li faremo conoscere via via che li attueremo".
Il Veterinario Aziendale è dentro al "processo" fin dalla stalla, concorrendo a mantenere il valore di mercato del prodotto (oggi 11 euro al chilogrammo). Ricetta veterinaria elettronica e ClassyFarm sono "una carta da giocare" per creare valore di mercato. Chi paga?  "Se ci sarà valore, ci sarà remuneratività per tutti" è il messaggio di Nocetti. Inevitabilmente, "ci sarà un declassamento di fornitori" ha aggiunto, riferendosi alla categorizzazione degli allevamenti e insistendo sulla "qualità e l'affidabilità dei dati messi a sistema". Farmaci compresi.

La base sono le regole-  Le risposte alle sfide poste dalle organizzazioni protezioniste e dei consumatori devono tenere conto che "ci sono delle regole da rispettare, che c'è un'autorità competente e che non siamo alla baraonda"- ha affermato Antonio Vitali (Regione Lombardia). Umanizzare la vacca da latte o mettere all'indice gli antibiotici sono estremizzazioni sbagliate. "Le regole ci sono e devono essere applicate".

I controlli stanno cambiando-
  Il 14 dicembre entrerà in vigore il nuovo regolamento sui controlli ufficiali che richiede ai Paesi Membri un interlocutore sui controlli, che sia coordinato e non eccessivamente frammentato. Veterinari aziendali e autorità competente dovranno dialogare sempre di più, anche per le certificazioni dell'export, che si basano sulle garanzie (o barriere) sanitarie degli animali allevati. Quanto ai dati (8000 mila ricette elettroniche in Lombardia, di cui 100mila per animali da reddito) "bisogna analizzarli, ma sta già cambiando il sistema di controllo"- ha spiegato Vitali. Sull'uso degli antibiotici, non basta la registrazione del trattamento: "bisognerà spiegare la ragione dell'uso di quel dato farmaco". E se ci sono delle non conformità "bisognerà dimostrare di averle affrontate".

Il Veterinario Aziendale, un motivatore in allevamento- In linea con quello di Nocetti, anche l'intervento di Vitali ha messo l'accento sullo sforzo consulenziale e motivazionale nei confronti degli allevatori che i Veterinari aziendali devono fare. Anche interessandosi di alimentazione ad esempio, alla luce del problema delle aflatossine, oppure  sensibilizzando l'allevatore sulla mortalità in allevamento.

Quanto pesa la presenza del Veterinario Aziendale? - Il Classyfarm non ha avuto una partenza facile, in quanto percepito come troppo distante dalla professione. Ma adesso "bisogna mettere in campo una buona disponibilità a compartecipare"- ha detto il Presidente della Fnovi Gaetano Penocchio.  E d'altra parte, il nuovo assetto dovrà dire "quanto pesa la presenza del Veterinario Aziendale, che è una delle fonti di informazione del ClassyFarm".
La Veterinaria non ha ancora compreso fino in fondo il cambiamento "epocale" che sta vivendo, non partecipa o fa proposte fuori asse: "Il tempo è un parametro che ci sta sfuggendo"- ha incalzato Penocchio, riportando eloquenti numeri: oggi si contano 860 abilitazioni in ClassyFarm, suddivise all'incirca a metà fra suiatri/avicoli e Servizi Veterinari. Numeri bassi, come bassi sono i numeri degli sperimentatori del ClassyFarm. Troppo pochi anche per evolvere in Veterinari aziendali auditor, in vista delle certificazioni.

Le certificazioni- Nel 2020, sarà il settore dei suini a dare i primi output sia rispetto al ClassyFarm che alle certificazioni, sulla spinta della questione del taglio delle code. Ma le certificazioni sono alle porte, con l'apporto istituzionale di Accredia e la prima riunione al Mipaaft al riguardo, il 21 ottobre scorso, dove si è anche parlato di uno "standard unico di sostenibilità zootecnica". Penocchio ha spiegato il ruolo del Veterinario auditor, "che deve essere un Veterinario aziendale con una formazione supplementare e che per non entrare in conflitto di interessi agirà in un territorio di competenza diverso dal proprio".
Il meccanismo regge, "chi lo immagina diversamente, lo dica" ha concluso il Presidente della Fnovi.

Gli indirizzi professionali delineati dai relatori italiani hanno trovato conferma nel confronto con il Regno Unito: James Husband (Technical Director Evidence Group) ha portato la testimonianza dei sistemi di rilevazione dei dati d'allevamento per le aziende zootecniche d'Oltremanica.

Il convegno "Il Veterinario Aziendale come interlocutore e valore aggiunto della filiera lattiero casearia" è stato sponsorizzato da MSD Animal Health Italia, partner consolidato in numerose attività di formazione della SIVAR. La Società prosegue le attività fieristiche con altri incontri scientifici dedicati alla suiatria e alla medicina veterinaria pubblica. 

In foto da sinistra: Gaetano Penocchio, Alberto Ferrero, James Husband e Antonio Vitali

La Sivar alla Fiera zootecnica di Cremona