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RISCHIO DI COMPARAGGIO

E' abuso professionale incentivare prescrizioni veterinarie

E' abuso professionale incentivare prescrizioni veterinarie
Reato di comparaggio, conflitto di interessi e violazioni deontologiche alla base di accordi illeciti fra professioni sanitarie. Un rischio sul quale vigilerà il Ministero della Salute, che invita gli Ordini delle professioni sanitarie a fare altrettanto. La presa di posizione arriva dopo l'interrogazione dell'On Silvana Nappi (M5S) che ha chiesto iniziative per scoraggiare possibili abusi nelle prescrizioni mediche e veterinarie.


“Mi fa piacere sapere che il Governo abbia preso in seria considerazione questo fenomeno, ma non bisogna fermarsi a una pura presa d’atto". E' il commento dell'On Silvana Nappi (M5S) alla risposta data alla sua interrogazione dal Sottosegretario alla Salute Sandra Zampa.

L'On Nappi - insieme ad altri parlamentari Cinquestelle - ha chiesto al Ministero della Salute iniziative volte a scoraggiare gli abusi inerenti alle prescrizioni mediche o veterinarie e a far luce su "circostanze al limite della legalità o del tutto illecite, come può essere l’erogazione anticipata di un farmaco rispetto alla prescrizione: fenomeno ancor più grave e pericoloso quando si tratta di antibiotici”. L'interrogazione prende le mosse da un fenomeno che "si sta espandendo esponenzialmente", quello di "farmacisti che affittano a canone e spese di gestione «zero» locali, nei pressi o adiacenti alla propria farmacia, a studi medici collocandovi medici di base, specialisti, centri di analisi clinica". Per gli interpellanti è "uno squallido scambio di favori".

Vigilanza e norma di legge- Il Sottosegretario Zampa ha ricordato che la vigilanza sulle farmacie compete alle Asl, avvalendosi anche dei  carabinieri dei NAS - "allo scopo di garantire il rispetto della normativa in vigore, per impedire che possano instaurarsi tra i farmacisti e i sanitari abilitati alla prescrizione rapporti motivati e condizionati da vantaggi economici, nonché per deferire all'autorità giudiziaria ogni eventuale ipotesi di reato".

Per legge, ha ricordato Zampa, gli ambulatori medico-chirurgici annessi alla farmacie debbano avere sempre l'ingresso diverso da quello delle farmacie alle quali sono annessi e non debbono avere comunicazione interna con la stessa farmacia. Ma "non sono in vigore norme specifiche che disciplinino espressamente il divieto invece di concedere in affitto locali in uso gratuito, allo scopo di prevenire eventuali accordi illeciti tra professionisti sanitari".

Reato di comparaggio- E tuttavia, "gli accordi tra medici, farmacisti, operatori del settore che accettano denaro, premi, benefici o vantaggi in cambio della prescrizione di determinati farmaci, sono sanzionati penalmente, ove integrino i presupposti del comparaggio". Il comparaggio è punito a rigor di legge, "pertanto  è prevista la possibilità di adire le autorità giurisdizionali competenti per sanzionare tali pratiche penalmente rilevanti"- ha detto il Sottosegretario.

Rapporti fra farmacista e professionista abilitato alla prescrizione di farmaci- Il Sottosegretario ha ricordato  che i rapporti dei farmacisti  con i sanitari abilitati alla prescrizione non devono essere motivati e condizionati da interessi o vantaggi economici e  che "costituisce grave abuso professionale incentivare in qualsiasi forma le prescrizioni mediche o veterinarie, anche nell'ipotesi in cui ciò non costituisca comparaggio".
Inoltre, "costituisce grave abuso e mancanza professionale consentire, proporre o accettare accordi tendenti a promuovere la dispensazione di medicinali finalizzata a un loro uso incongruo o eccedente le effettive necessità terapeutiche per trarne illecito vantaggio". Infine, il farmacista è soggetto al divieto di "accaparramento di ricette": non può promuovere- ha spiegato Zampa- organizzare o aderire ad  iniziative configurabili come accaparramento di prescrizioni mediche "comunque e dovunque poste in essere".

Il ruolo degli Ordini- "Resta ferma- ha proseguito Zampa-  la competenza degli ordini professionali – che, voglio rammentare, sono enti sussidiari dello Stato - in merito all'obbligo di sanzionare i professionisti che pongano in essere comportamenti deontologicamente scorretti.
Il Ministero della Salute, nell'ambito del proprio ruolo di vigilanza sugli ordini professionali, assicura che gli stessi si attivino sempre tempestivamente nei confronti dei sanitari che contravvengano alle disposizioni in vigore, irrogando severe sanzioni".