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PARERE GIURIDICO

Corretta la denuncia Fnovi: "mercato illecito parallelo"

Corretta la denuncia Fnovi: "mercato illecito parallelo"
Emesso un parere giuridico che conforta l’impegno della Fnovi contro la fornitura di prestazioni veterinarie come bonus. Si tratta di una prassi riscontrata fra aziende mangimistiche, produttrici di farmaci e integratori o distributrici di seme. Forte del parere acquisito, la Fnovi annuncia che riprenderà a sensibilizzare le aziende per correggere queste distorsioni. Risvolti fiscali, deontologici e anticoncorrenziali.

Un parere del prof Giuseppe Colavitti- docente di diritto pubblico e di economia all'Università de L'Aquila e della Luiss- convalida le obiezioni già sollevate dalla Fnovi contro la fornitura agli allevatori di prestazioni veterinarie- frequentemente di tipo clinico- come bonus o incentivo sull’acquisto di mangime e prodotti.

I contenuti del parere giuridico- per ora riservato agli Ordini provinciali-  vengono anticipati pubblicamente dalla stessa Fnovi, la quale "preso atto del rischio di contenzioso legale, riproporrà ora nuove iniziative di contatto e sensibilizzazione nei confronti delle aziende coinvolte da queste prassi". Si tratta peraltro di "iniziative già in precedenza tentate, con l’obiettivo di correggere le distorsioni del mercato".

La questione secondo la Fnovi- Le parti di questo rapporto - spiega il Presidente Gaetano Penocchio nel suo ultimo editoriale- sono l’azienda commerciale e l’allevatore, mentre "la figura del medico veterinario non assume alcun rilievo giuridico e viene ad essere del tutto sminuita e marginalizzata fino a scomparire".
Quasi sempre queste prestazioni professionali, "erogate da medici veterinari dipendenti o collaboratori, non riguardano il bene commercializzato, ma attività cliniche o comunque veterinarie offerte come “bonus” o “incentivo” sull’acquisto del mangime o altri prodotti: valutazioni del benessere animale, gestione di piani di controllo ed eradicazione della Paratubercolosi".

Un mercato illecito parallelo- Un siffatto rapporto contrattuale "per i profili civilistici è nullo"- scrive Penocchio, che vede in questa alterazione del ruolo professionale veterinario anche un possibile danno per l'allevamento stesso. E in aggiunta: profili di abuso di professione e nullità civilistica dei pagamenti, con obbligo di restituzione. "Le aziende e i veterinari, erogando prestazioni mediche al di fuori della relativa cornice normativa fiscale e previdenziale, si sottraggono ai relativi oneri, lucrando ulteriori vantaggi concorrenziali, in danno di chi eroga tali prestazioni nelle forme previste dalla legge"- afferma il Presidente della Fnovi.

Violazioni deontologiche e della concorrenza- Il prof Colavitti analizza la problematica lamentata dalla Federazione sotto il profilo sia penalistico che civilistico, senza trascurare il profilo  disciplinare/deontologico. Il parere evidenzia "che le prassi stigmatizzate dalla Federazione appaiono idonee ad integrare una violazione della normativa in materia di equo compenso". Inoltre, possono ben configurarsi come concorrenza sleale e pubblicità ingannevole.

Il parere giuridico è stato inviato dalla Fnovi ai Presidenti degli Ordini provinciali.