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COMMISSIONE ENVI

Approvata la risoluzione contro il traffico europeo di pet

Approvata la risoluzione contro il traffico europeo di pet
Standard di benessere in allevamento. Sanzioni per i veterinari "conniventi" che si prestino alla contraffazione dei passaporti. Anagrafi nazionali interconnesse. La proposta di risoluzione verrà votata dal Parlamento Europeo nella sessione plenaria di settembre a Strasburgo.

La Commissione ENVI (Salute) del Parlamento Europeo ha approvato (53 favorevoli e 1 astenuto)  il documento "Protecting the EU’s internal market and consumer rights against the negative implications of the illegal trade in companion animals" . Se sarà approvato da tutto l'Europarlamento, il testo impegnerà ufficialmente la Commissione Europea a  "rompere le reti criminali" di traffici che causano anche alterazioni econonomico finanziarie (concorrenza sleale e evasione fiscale) al mercato comune europeo.

Per arrivare allo scopo, la Commissione ENVI formula dei suggerimenti rivolti alla Commissione Europea:
-  attivare la cooperazione tra i paesi dell'Unione.
-  rendere compatibili e collegate  le banche dati nazionali utilizzate per identificare e registrare gatti e cani
-  armonizzare gli impianti di allevamento commerciale su larga scala, con standard di benessere uniformi in tutta l'Unione Europea
-  adottare  linee guida per l'allevamento di animali da compagnia nell'Unione
-  incoraggiare gli Stati membri  a istituire un registro di allevatori e venditori autorizzati
- intervenire sulla pubblicità online e sui social, mezzi comunemente usati per acquistare pet senza tutelare i diritti dei consumatori.
- migliorare l'applicazione della legge e rafforzare le sanzioni contro gli operatori economici, i veterinari o i servizi pubblici nazionali

Nel mirino le falsificazione dei pet passport, "spesso contraffatti, con l'aiuto di veterinari complici"- sostengono gli eurodeputati ENVI. Molto spesso gli animali allevatie commercializzati illegalmente non vengono adeguatamente vaccinati, con conseguenti rischi zoonotici, tra cui la diffusione di parassiti e della rabbia.


Il contesto- L'iniziativa della Commissione ENVI poggia su uno studio del Dipartimento per gli affari interni europei dal quale risulta che "la maggior parte degli animali tenuti nell'UE non sono coperti dalla legislazione". Fuori dal raggio d'azione sono in particolare gli animali da compagnia, malgrado un vasto commercio illegale di cui sono oggetto e vittime.
La mancanza di standard vincolanti di benessere consente le grandi differenze di prezzo, sfruttate da allevatori illegali.  Ma il  commercio illegale di cani e gatti non solo ha conseguenze catastrofiche per il benessere degli animali, ma pone anche rischi per la salute pubblica e la protezione dei consumatori. Inoltre, il commercio illegale di animali da compagnia è ricollegabile- nei casi più gravi- alla criminalità organizzata.

Iter- Il testo approvato non è ancora disponibile. Sulla prima versione della proposta di risoluzione sono stati presentati e votati emendamenti. Il testo consolidato, con gli emendamenti accolti, sarà presentato alla plenaria di Strasburgo di settembre. Le richieste della risoluzione ENVI sono contenute anche in due interrogazioni parlamentari ( qui e qui) rivolte al Consiglio Europeo

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