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RELAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA

Protezione dei broiler: "buona attuazione" della Direttiva UE

Protezione dei broiler: "buona attuazione" della Direttiva UE
La relazione appena pubblicata dalla Commissione Europea mostra una "buona attuazione" generale della Direttiva 2007/43 sulla protezione dei polli da carne. Non mancano gli spazi di miglioramento sul benessere animale e sulla definizione dei suoi indicatori, ma per il Commissario Andriukaitis la UE si conferma "leader globale del benessere animale".

Con la Relazione pubblicata il 13 aprile sulla Guce, la Commissione Europea ha fatto il punto sulla Direttiva del 2007 che stabilisce le norme minime di protezione dei polli allevati per la produzione di carne. La Direttiva, ormai pienamente recepita in tutti gli Stati membri (in Italia dal D.lvo 181/2010), è considerata da Bruxelles come "la base del miglioramento gestionale e di ricovero degli animali" che si è registrato in tutta l'Unione Europea, "con un effetto positivo sulla salute e il benessere degli avicoli".
Il documento evidenzia che c'è ancora spazio per conseguire miglioramenti, in particolare per quanto riguarda una adeguata valutazione dei requisiti tecnici come la ventilazione. La Commissione incoraggia quindi la diffusione di buone pratiche di controllo e linee guida di gestione per le aziende zootecniche.

La relazione è l'ultima basata sulla Animal Welfare Strategy 2012-2015 in seguito alla quale non è stata adottata un'altra analoga di tipo pluriennale, avendo l'Unione Europea percorso altri strumenti di protezione basati sul rafforzamento della legislazione esistente e sulla collaborazione con gli Stati Membri, senza dimenticare che, nel 2017 l'OIE -Organizzazione Mondiale della Sanità Animale- ha emanato la sua prima Animal Welfare Strategy di livello globale, adottata da 180 Paesi in tutto il mondo.

L'attuazione della direttiva non ha generato costi eccessivi- Il Commissario europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis ha sottolineato che -giunta a conclusione la Strategia 2012-2015- l'Unione Europea si conferma "un leader globale nello sviluppo del benessere degli animali". "Sono pienamente impegnato - ha aggiunto- a continuare a lavorare per migliorare ulteriormente le norme".  Inoltre per il Commissario Andriukaitis la relazione  dimostra che "la corretta applicazione delle norme comunitarie ha un impatto positivo sul benessere degli animali" e che, malgrado si possano ancora fare progressi, questa Direttiva, nei suoi 10 anni di  applicazione ha dimostrato di "non avere penalizzato  la competitività di un settore che riveste un'importanza fondamentale per l'agricoltura dell'Unione Europea".

Solo il Regno Unito e i Paesi Bassi hanno segnalato costi significativi. la relazione annota che il monitoraggio degli indicatori presso i macelli ha rappresentato un costo in termini di tempo impiegato dal personale del macello e dal veterinario ufficiale (ad esempio, la Repubblica ceca ha stimato costi pari a circa 1,3 milioni di EUR per effettuare controlli nei macelli).

Recepimenti nazionali- La direttiva è stata pienamente recepita dalla legislazione nazionale e la sua attuazione avviene a livello regionale in Belgio, Germania, Italia e Spagna e -a livello decentrato- nel Regno Unito.

Il mercato UE e l'Italia- L'Unione Europea rappresenta  l'11,3% della produzione globale di polli da carne, con un totale di 14,1 milioni di tonnellate di carne di pollame prodotta nel 2014, per un totale di 6,5 miliardi di volatili. Il settore avicolo è anche un importante comparto economico- occupazionale che supera i 250.000 addetti.I tre quarti della produzione dell'UE sono concentrati in sette Stati membri: Polonia, Regno Unito, Germania, Francia, Spagna, Italia e Paesi Bassi che possiedono inoltre gli allevamenti più grandi. In alcune regioni dell'UE ( fra cui Italia, Austria, Francia, Germania e Regno Unito) il settore è altamente integrato (proprietà comune di riproduzione, centro d'incubazione, ricoveri, mangimificio e impianti di trasformazione) e ai detentori viene corrisposta una tariffa fissa per coprire i costi della manodopera e le spese variabili. In altre regioni, in cui il livello di integrazione è inferiore, il detentore è anche il proprietario dei volatili.

I controlli basati sul monitoraggio della pododermatite si sono dimostrati il metodo più efficace per attestare il miglioramento del benessere degli animali. Tali controlli rappresentano il metodo più efficiente e più efficace per definire le priorità delle indagini negli allevamenti. Inoltre, le autorità e i detentori hanno potuto misurare i progressi ottenuti e garantire livelli di qualità sulla base di risultati concreti di benessere degli animali ottenuti tramite il sistema di attribuzione del punteggio della pododermatite.
La Commissione riconosce che gli Stati membri sono consapevoli degli sforzi necessari per attuare sistemi di monitoraggio della pododermatite e due terzi degli Stati membri hanno già istituito tali sistemi.

Le ispezioni casuali degli allevamenti rappresentano ancora un elemento importante di ogni sistema di controllo, soprattutto per verificare che le densità di allevamento, la gestione, i ricoveri e altre risorse siano appropriati.

Gli Stati membri hanno applicato densità di allevamento massime differenti; i possibili effetti negativi generati da densità di allevamento elevate sono stati attenuati dall'applicazione di requisiti più rigorosi e da un monitoraggio basato sull'impiego di tassi di mortalità giornaliera cumulativi come indicatore. I tassi di mortalità elevati vengono spesso imputati alle condizioni nei centri di incubazione e/o all'interno dei gruppi genitori ("parent"), ma le autorità non sembrano aver previsto misure per verificare tale sospetto. Le autorità dovranno inoltre affrontare il problema di verifiche appropriate dei requisiti più tecnici, come la ventilazione, che incidono sul benessere dei polli.


RELAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO
relativa all'applicazione della direttiva 2007/43/CE e alla sua incidenza sul benessere dei polli allevati per la produzione di carne, nonché alla definizione degli indicatori di benessere