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SIVE AL MINISTERO

Settore equidi: appunti per un programma di lavoro

Settore equidi: appunti per un programma di lavoro
Riorganizzazione dell'Anagrafe Equina. Attualizzazione delle malattie denunciabili e una rete di epidemiosorveglianza che permetta di conoscere in tempo reale lo stato dell'arte. Proposta la valorizzazione delle attività dei Servizi Veterinari e dei liberi professionisti. Un Veterinario Aziendale anche nelle strutture con equidi.
La SIVE ha inoltrato al Ministero della Salute una nota di osservazioni e di proposte mirate al settore degli equidi. La nota- firmata dal Vicepresidente ANMVI (settore equidi) Andrea Brignolo e condivisa con la SIVE- sintetizza i principali punti di interesse che gli ippiatri propongono alla Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari, dopo un incontro al Ministero che si è tenuto in aprile.

Demandando alla valutazione del Ministero l'individuazione delle priorità di intervento- sulla base della "più concreta e ravvicinata possibilità di attuazione"- il documento articola attorno a tre punti chiave, problematiche di interesse veterinario, che "anche a motivo della cronicizzazione delle difficoltà, rendono le istanze sempre più urgenti":
-Anagrafe equina
-Ruolo dei Veterinari pubblici e dei liberi professionisti
-Epidemiosorveglianza

Nella nota si chiede una revisione dell'attuale sistema anagrafico: " Sussiste l’esigenza di una profonda e urgente revisione, che semplifichi le attuali procedure e renda possibile l'accesso semplificato agli ippiatri liberi professionisti- previa registrazione e come avviene per l'anagrafe bovina-con riguardo alle attività di registrazione e di movimentazione". Per ANMVI e SIVE "è questo
l'unico modo per disporre in tempo reale di dati indispensabili a fini di epidemio-sorveglianza e di tracciabilità".
Le Banche Dati oggi in uso "dovrebbero essere convogliate in un’unica piattaforma, come d’altra parte proposto inizialmente dal ‘cosiddetto’ DDL Lorenzin, in particolare all’articolo 21, poi
stralciato durante i lavori parlamentari. L’articolo citato proponeva infatti l’unificazione delle banche dati delle anagrafi zootecniche in un unico sistema, superando in tal modo l'attuale organizzazione e gestione dell'anagrafe equina.

Oltre ad auspicare miglioramenti nei flussi di comunicazione fra il Ministero delle Politiche Agricole e le ASL- con particolare riguardo alla 1° identificazione di equidi non nati in azienda e alla loro provenienza- la nota tocca anche il tema dei controlli sui luoghi di detenzione degli equidi e delle procedure di assegnazione del codice aziendale. Richiamando la recente Risoluzione Girling, approvata dal Parlamento Europeo, si incoraggia la tutela degli equidi agendo sul principio di responsabilizzazione dei loro proprietari/detentori.

"Tanto il veterinario libero professionista quanto il Dipendente Pubblico - è scritto nel documento-rappresentano e figure professionali che per prime affrontano la manifestazione delle malattie diffusibili. L'importanza di questo argomento riveste una duplice valenza: la tutela della popolazione equina intesa come garanzia di benessere, nonché uno strumento fondamentale per tutelare un settore produttivo che non può prescindere dagli aspetti sanitari". Alla valorizzazione delle competenze istituzionali del Veterinario Pubblico nel settore degli equidi, il documento ANMVI SIVE affianca l'auspicio dell'’introduzione della figura dei un Veterinario libero professionista “aziendale”, nelle strutture con equidi.

Affinché l’operato del veterinario possa rappresentare un anello importante nella catena di sorveglianza, SIVE rinnova l'esigenza di una revisione della lista delle malattie denunciabili  (ad oggi la più lunga d'Europa) per favorirne l'emersione e l'attualizzazione al quadro epidemiologico odierno. Il documento rinnova infine l'esigenza di "disporre di uno strumento di aggiornamento costante e possibilmente in tempo reale (piattaforma web comune per gli equidi) di tutte le malattie infettive degli equini che vengono diagnosticate sul territorio".
La possibilità di disporre tempestivamente dei dati epidemiologici "permetterebbe di informare, formare, educare i LLPP verso un atteggiamento orientato alle buone pratiche veterinarie"

Infine, l'istituzione di una rete di sorveglianza epidemiologica dovrebbe prevedere la partecipazione attiva del veterinario libero professionista" e dovrebbe poter interagire a livello internazionale con quelle già esistenti in altri Paesi, "al fine di avere a disposizione un quadro globale della situazione europea, a tutela degli scambi, della movimentazione e dell’industria del cavallo".