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REG (UE) 625/2017

Regolamento Controlli: l'analisi dei Veterinari Pubblici

Regolamento Controlli: l'analisi dei Veterinari Pubblici
Nonostante la spinta a ridurre i compiti del Veterinario Ufficiale e l'ampliamento del regime di delega, i Veterinari Pubblici vedono confermato un sistema di garanzie che continua a poggiare sulla supervisione veterinaria. Ma per la centralità del ruolo veterinario nella sanità pubblica saranno decisivi i provvedimenti attuativi.

Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Europea del nuovo  Regolamento Controlli Ufficiali, il Sindacato dei Veterinari di Medicina Pubblica analizza il provvedimento, anche alla luce delle incognite della cosiddetta "legislazione terziaria", ossia degli  atti delegati e di esecuzione che dovranno essere adottati. E' su questi atti che si sofferma in particolare, l'analisi, curata dal delegato SIVEMP in UEVH, Maurizio Ferri, e pubblicata on line sul sito del Sindacato. Gli  atti delegati (delegated acts) (AD) e gli atti di esecuzione (implementing acts) (AE) saranno infatti decisivi per la completa attuazione del Regolamento, la cui entrata in vigore prevede una serie di step progressivi a decorrere dal 27 aprile prossimo.

L'analisi rimarca una "apparente incoerenza" di alcuni disposizioni del nuovo Regolamento rispetto agli attuali regolamenti CE 853 e 854 (per quest’ultimo è prevista l’abrogazione successivamente all’adozione degli Atti Delegati) e "la tendenza generale (spinta lobbistica degli operatori) a ridurre i compiti del veterinario ufficiale (pur con le garanzie offerte da validi sistemi alternativi) in virtù del principio del task-shifting".

E tuttavia, il documento registra "l’ampliamento del regime di delega non viene disgiunto dal mantenimento di una contestuale e più efficace attività di supervisione veterinaria (svolta anche in assenza). Senza dubbio la riconferma di tale sistema con le garanzie per la sanità pubblica dipenderà dai margini di intervento offerti agli Stati membri e stakeholder nell’ambito del processo di adozione della legislazione terziaria".

SIMeVeP e FVE condividono l'impegno  a "sostenere la peculiarità di una visione comune del sistema dei controlli ufficiali, che poggi sulla centralità della figura del veterinario ufficiale, che è quello che i consumatori dell’Unione europea vogliono".

Il SIVeMP -avvalendosi del supporto della SIMeVeP (Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva), ha seguito l’iter legislativo nelle sedi europee. Il principio che ha orientato la discussione all’interno della FVE  è "il riconoscimento del ruolo “esclusivo” del veterinario ufficiale per le attività ispettive svolte nei macelli e impianti di lavorazione carni, in particolare per l’ispezione antemortem", un presidio generalmente ritenuto strategico in virtù delle connotazioni specialistico-professionali e del significato epidemiologico, "che non possono essere sacrificati in nome dell’ampio regime di delega introdotto dal Regolamento (UE) 625/2017". 

L’articolo chiave che definisce le core competencies del veterinario ufficiale è l’art. 18, che detta le “norme specifiche sui controlli ufficiali e sui provvedimenti delle autorità competenti in merito alla produzione di prodotti di origine animale destinati al consumo umano”. Per le norme specifiche di esecuzione dei controlli, la Commissione  dovrà adottare la “legislazione terziaria” per declinare le nuove disposizioni e i requisti per i controlli ispettivi nei macelli e stabilimenti.

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Il documento integrale - Il nuovo Regolamento (UE) 625/2017 relativo ai controlli ufficiali e il processo di adozione della legislazione terziaria
di Maurzio Ferri,  Chair FVE-FS&Q Working Group e Vice presidente UEVH