Durante il Consiglio Nazionale, l'Assemblea degli Ordini ha approvato una deliberazione della FNOVI sul dovere di aggiornamento professionale. Per il Presidente Gaetano Penocchio l’attuale normativa ECM è "solo parzialmente idonea a garantire il soddisfacimento degli obblighi formativi".
Il documento, illustrato dal Presidente
Gaetano Penocchio durante la sua
relazione, definisce la formazione continua come "
lo strumento per migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali, con l’obiettivo di assicurare efficacia, appropriatezza e sicurezza degli atti professionali di tutti i medici veterinari pubblici e privati", a cui è tenuto il Medico Veterinario, "
in coerenza con il Codice Deontologico e con le previsioni di legge". Quanto al sistema ECM, esso "oggettiva la misurazione della formazione continua, ma non è sinonimo di aggiornamento professionale".
Criticità del sistema ECM- " Dell'aggiornamento permanente, il sistema ECM "non ne ricomprende tutte le forme, espressioni ed erogazioni possibili ed esistenti". Come già richiamato dalla dichiarazione di Firenze (2010) " l’offerta formativa disponibile non copre il fabbisogno di crediti ECM in relazione ai diversi profili professionali" e "la disponibilità di attività di aggiornamento in medicina veterinaria accreditate ECM è sensibilmente diversa nelle diverse aree del Paese".
A questo si aggiungono i costi della formazione ECM, che restano "parzialmente a carico dei sanitari liberi professionisti", ben l'80% dei medici veterinari italiani. Ma la criticità più evidente, si legge nella relazione, "riguarda i soggetti erogatori, che ancorché qualificati, desistono dall'accreditare eventi nel sistema ECM a causa di costi e adempimenti burocratici eccessivi".
Alla luce del quadro esposto, la relazione del Presidente Penocchio delinea il quadro dei ruoli e di compiti: compete alla FNOVI la regolamentazione degli obblighi di formazione professionale permanente, mentre è compito dei regolatori istituzionali del sistema ECM adottare tutte le misure necessarie per rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e geografico che limitano di fatto l’accesso alla formazione continua per tutti i professionisti sanitari.
I Veterinari si aggiornano più di quanto risulta al Cogeaps- Per il Consorzio che gestisce l'anagrafe dei sanitari, i medici veterinari certificabili ECM sono meno del 15% del totale di categoria. Ciononostante, i medici veterinari "si aggiornano assai più di quello che si evince dai report del Cogeaps- fa notare la relazione del Presidente Penocchio.
Documentare l'aggiornamento- "Il medico veterinario sarà tenuto - quando motivatamente richiesto dall’Ordine ed in tutti i casi di interesse disciplinare, ove vengano ipotizzate condizioni di negligenza e/o di cattiva pratica professionale - a documentare compiutamente l’attività di aggiornamento svolta".
Il conseguimento dei crediti ECM "è da ritenersi uno degli strumenti mediante i quali il Medico Veterinario potrà concorrere a documentare la propria attività di aggiornamento professionale".
L'aggiornamento professionale non accreditato nel sistema ECM, attestato, "dovrà risultare coerente con il profilo professionale del medico veterinario e verrà valorizzato nella stessa misura dell’aggiornamento accreditato".
Il conseguimento dei crediti ECM - dunque- "è da ritenersi uno degli strumenti mediante i quali il Medico Veterinario potrà concorrere a documentare la propria attività di aggiornamento professionale".
La relazione integrale del Presidente FNOVI