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SICUREZZA SUL LAVORO

Anche l'Inail si occupa di antibiotici e zoonosi

Anche l'Inail si occupa di antibiotici e zoonosi
L'Istituto Nazionale Infortuni sul Lavoro ha pubblicato uno studio sull'antibiotico-resistenza nel settore zootecnico per suggerire misure di prevenzione da adottare per la tutela dei lavoratori a rischio.Il concetto di zoonosi è stato ampliato includendo le noxae di natura non infettiva, tra le quali la farmaco-resistenza microbica.

In ambiente zootecnico alcuni batteri che hanno acquisito la resistenza ad antibiotici possono trasmettersi dall’animale all’uomo direttamente (per contatto con capi o materiale biologico infetti) o indirettamente (attraverso l’ambiente, gli oggetti inanimati infetti o il consumo di carni contaminate) e rappresentare un rischio per alcune categorie di lavoratori. Questo strumento editoriale vuole evidenziare come il problema dell’antibiotico-resistenza interessi anche il settore zootecnico e fornire alcune indicazioni riguardo alle azioni intraprese dal punto di vista normativo per contrastare il fenomeno e alle misure di prevenzione da adottare per la tutela dei lavoratori a rischio.

Questa la premessa di una pubblicazione dell'INAIL Zoonosi occupazionali: il problema della resistenza agli antibiotici, a cura del Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed Ambientale. La pubblicazione suggerisce alcune misure di prevenzione nelle attività lavorative nelle quali vi è contatto con animali e/o con prodotti di origine animale.

Le infezioni da batteri resistenti agli antibiotici acquisite in occasione di specifiche attività lavorative possono essere considerate "zoonosi occupazionali"- scrive il Dipartimento INAIL-  e riguardano tutti coloro che hanno contatti diretti e/o indiretti con animali o loro derivati, tra cui allevatori, veterinari, addetti al trasporto di animali, ai macelli e alla filiera alimentare.

In questi ambiti, il Datore di Lavoro, sulla base dei risultati della valutazione dei rischi, attua strategie di prevenzione per tutelare la salute e sicurezza dei lavoratori (D.Lgs. 81/2008).
In particolare:
>evita l’esposizione ad agenti biologici mediante misu-re tecniche, organizzative e procedurali (idonee pro-cedure di lavoro, utilizzo di dispositivi di protezione collettiva e individuale, ecc.);
>elabora idonee procedure per manipolazione, decontaminazione ed eliminazione di materiali biologici e rifiuti contaminati;
>fa rispettare i principi di igiene personale (indumenti di lavoro separati da quelli civili, lavaggio delle mani, doccia a fine turno di lavoro, ecc.);
>predispone misure per la gestione delle emergenze;
>sottopone il lavoratore a sorveglianza sanitaria, quando prevista;
>fornisce informazioni e istruzioni sui rischi specifici e sulle misure di prevenzione da adottare

In ambito zootecnico devono essere adottate strategie di intervento per:
> l’utilizzo prudente e appropriato degli antimicrobici negli animali (somministrazione dopo evidenza clinica e/o diagnosi certa, impiego di formulazioni di antibiotici differenti da quelle per uso umano, evitando quelli
ad ampio spettro d’azione);
>l’applicazione di misure di biosicurezza e di buone prassi igieniche e gestionali per la prevenzione e il controllo delle infezioni in allevamento.

"Allevatori e veterinari - conclude l'INAIL- devono pertanto collaborare per monitorare la salute degli animali e garantire le conDizioni ottimali di sicurezza sanitaria e benessere in allevamento". (fonte)