• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31391

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

RAPPORTO MINSAL

Situazione sanitaria degli animali allevati in Italia

Situazione sanitaria degli animali allevati in Italia
Pubblicato il rapporto sulla Situazione sanitaria delle popolazioni animali allevate in Italia. Risultati della sorveglianza nazionale. Dettaglio sulla consistenza zootecnica italiana. Focus su risultati e sui costi delle attività svolte per ciascuna malattia.

Il documento, riferito al 2011 è a cura del Centro di Referenza Nazionale per l'epidemiologia veterinaria, la programmazione, l'informazione e l'analisi del rischio (COVEPI), Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise e  Ministero della Salute.

Il rapporto analizza i dati relativi al patrimonio zootecnico italiano registrati nella Banca dati nazionale dell'anagrafe zootecnica e i dati sulle notifiche dei focolai di malattie animali registrati dai servizi veterinari del sistema sanitario nazionale nel Sistema Informativo Malattie Animali Nazionale (SIMAN), al fine di valutare l'andamento delle malattie infettive degli animali sottoposti a piani di controllo o eradicazione in Italia.

Sistemi informativi- Attraverso VETINFO è consentito l'accesso diretto agli applicativi per la gestione della BDN, alle applicazioni per le rendicontazioni periodiche relative ai programmi di cofinanziamento comunitario per l'eradicazione di malattie animali (RENDICONTAZIONI), al SIMAN, al "Sistemi Informativo Nazionale delle Zoonosi" (SINZOO), ai sistemi per la gestione dei Piani Nazionali Salmonellosi, oltre all'accesso alle pagine statistiche dell'Anagrafe Zootecnica Nazionale.

Consistenza zootecnica- Conoscere il numero di animali allevati, la loro distribuzione sul territorio e i loro spostamenti è di primaria importanza per controllare la diffusione delle malattie e garantire la sicurezza degli alimenti di origine animale. Attraverso la BDN, "si ha un'esatta conoscenza dell'entità e della peculiarità del patrimonio zootecnico nazionale".L'accesso alla BDN avviene attraverso il Sistema Informativo Veterinario VETINFO. Dal portale è possibile accedere ai seguenti applicativi della BDN: • Anagrafe dei bovini • Anagrafe degli equidi • Anagrafe degli ovi-caprini • Anagrafe dei suini • Anagrafe delle aziende e degli allevamenti  avicoli • Registrazione circhi • Anagrafe degli impianti di acquacoltura.
Al 31/12/2011 risultano presenti in BDN 5.694.580 capi bovini; gli ovicaprini sono 8.554.323, di cui 73% nel Mezzogiorno; il numero di equidi registrato in BDE ammonta a 272.905; sono 8.904.155 i suini di cui l' 88,8% è allevato nelle Regioni del Nord Italia; il numero degli allevamenti avicoli presenti sul territorio nazionale vede in vetta i polli da carne (3.069 allevamenti, in maggioranza in Veneto).

Contributi finanziari europei - Con Decisione del Consiglio 2009/470/CE del 25 maggio 2009, la Comunità Europea ha stabilito la possibilità di un contributo finanziario comunitario per le attività di sorveglianza, monitoraggio ed eradicazione delle malattie animali.In base alla Decisione, pertanto, gli Stati membri devono presentare alla Commissione entro il 30 aprile di ogni anno i programmi annuali o pluriennali, per i quali desiderano ricevere un contributo finanziario dalla Comunità Europea.

Brucellosi bovina- In Italia nel 2011 sono stati registrati 977 focolai di Brucellosi bovina e bufalina. La Regione con il maggior numero di focolai segnalati è la Sicilia con 485 focolai (50%), seguita dalla Campania e dalla Calabria rispettivamente con 214 e 159 focolai. Nel 2011 sono stati controllati il 98,95% degli allevamenti bovini (Figura 2.3) e il 99,5% degli allevamenti bufalini (Figura 2.4). Occorre precisare che il numero di  allevamenti soggetti al programma è però notevolmente diminuito negli anni, sia in seguito all'acquisizione delle qualifiche di ufficialmente indenne di molti territori sia in seguito alla chiusura di molte aziende zootecniche che detenevano bovini e bufali.
Brucellosi ovina e caprina- Nel 2011 sono stati registrati 956 focolai di brucellosi ovina e caprina, la Regione con il maggior numero di focolai segnalati è la Sicilia con 649 aziende infette, seguita dalla Calabria con 186 focolai. Il numero di allevamenti soggetti al programma di eradicazione è però notevolmente diminuito negli anni, sia in seguito all'acquisizione delle qualifiche di ufficialmente indenne di molti territori, sia in seguito alla chiusura di molte aziende zootecniche che detenevano ovini e caprini.
Costi- Il costo delle prove o delle analisi di laboratorio è stato di circa 1.995.342 euro 929.821

BSE- I dati relativi alla sorveglianza indicano che l'incidenza della malattia si è nettamente ridotta nell'ultimo decennio. La situazione epidemiologica nazionale dal 2001 al 2011 mostra, infatti, una riduzione drastica dei casi di BSE (Figura 2.16) fino al 2004 per mantenere un andamento decrescente costante fino al 2011.
Costi- In totale sono stati confermati 145 casi  nel periodo 2001-2011 su 6.805.339 bovini complessivamente esaminati.

Scrapie- Il piano nazionale di controllo delle encefalopatie spongiformi trasmissibili negli ovi-caprini relativo all'anno 2011 ha previsto un'attività di sorveglianza attiva sui capi regolarmente macellati e sui capi morti, un'attività di sorveglianza passiva e un'attività di eradicazione. Per l'anno 2011 il programma di sorveglianza è rimasto invariato rispetto all'anno precedente con l'impegno per l'Italia di eseguire almeno 10.000 test rapidi sui capi di età maggiore di 18 mesi. Associata all'attività di sorveglianza attiva vi è anche l'esecuzione di prove di genotipizzazione sull'1% degli animali esaminati al macello.Ad un primo screening da
parte degli IIZZSS sono risultate 187 positività al test rapido nel 2011, delle quali 87 sono state confermate. Degli 87 focolai, 78 sono stati notificati in allevamenti ovini, 7 in allevamenti caprini e 2 in allevamenti misti.
Per le categorie da testare secondo il Reg. CE 999/2001, la spesa complessiva è stata di 600.826,44 euro.

Febbre catarrale degli ovini- La circolazione del virus nel 2011 è notevolmente diminuita rispetto al 2010. Il numero dei focolai è passato dai 40 del 2010 ai 16 del 2011. Sono state controllate 4.825 aziende
bovine, ed in 7 di queste sono state rilevate sieroconversioni in animali sentinella. Per quanto riguarda i costi della sorveglianza, per la specie bovina sono stati effettuati nell'anno 2011 in totale 295.749 test ELISA, 799 PCR e 17.248 SN.
Costi- Il costo complessivo delle prove di laboratorio  è di 379.316,37 euro (Elisa), 166.570,49 euro (SN) e 32.268,63 euro (PCR)

Leucosi enzotica bovina- In seguito all'applicazione delle misure previste dal Piano di eradicazione molte Regioni e Province del Centro Nord hanno raggiunto la qualifica di "ufficialmente indenne",mentre in alcune aree del Centro Sud l'infezione permane. Nel 2011 sono stati notificati in SIMAN in totale 25 focolai di LBE. La Campania ha notificato il più alto numero di focolai, seguita da Lazio, Sicilia, Basilicata e Calabria.
Per quanto riguarda la situazione epidemiologica delle regioni non ufficialmente indenni, nel 2011 sono state controllate 34.268 aziende bovine, di cui 62 positive, con una prevalenza di infezione pari allo 0,18% e un'incidenza dello 0,14%. Di 767.260 bovini esaminati, 236 sono risultati positivi. Sono state controllate, inoltre, 1.701 aziende bufaline tutte risultate negative ai test diagnostici.
Costi- Nei territori non ufficialmente indenni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia) nel 2011 sono stati effettuati per la specie bovina 829.305 test di screening su siero di sangue di cui 252.158 AGID e 577.147 ELISA per un costo complessivo di 279.885,81 euro per i test AGID e di 629.459,83 euro per i test ELISA. Per la specie bufalina sono stati eseguite 282.987 prove sierologiche ELISA nelle regioni Campania e Lazio. Dalla relazione annuale 1 gennaio-31 dicembre 2011 risulta che per la specie bovina 182 capi sono stati oggetto di indennizzo tra quelli risultati positivi, per un costo complessivo di 58.894,49 euro.

Tubercolosi bovina- In Italia nel 2011 sono stati registrati 291 focolai di tubercolosi bovina, la Regione con il maggior numero di focolai segnalati è la Sicilia con il 71% dei casi. Nel 2011 sono state controllate 58.568 aziende (il 74% delle aziende presenti ed il 100% delle aziende interessate dal programma), 488 aziende sono risultate positive (1%). La Sicilia è la Regione con il numero maggiore di aziende positive. Negli ultimi
cinque anni, l'applicazione del piano di eradicazione ha portato alla diminuzione della prevalenza della tubercolosi bovina sul territorio nazionale. Attualmente, le Regioni ufficialmente indenni (U.I.) sono 5, mentre per 6 Regioni lo status sanitario di U.I. riguarda solo alcune Province.
Costi- In totale nel 2011 sono state eseguite 2.029.538 prove di cui il 99,8% rappresentate da Test Tubercolinici. La spesamedia per singolo test è stata di 3,30 € per il Test tubercolinico, di 6,50
€ per il test gamma interferon e di 47 € per l'isolamento batterico. Il costo totale per il test tubercolinico- a fronte di 2.024.908 prove- è stato di  6.656.020,04 euro.

Peste suina classica- Il numero totale di focolai registrati in Italia dal 1997 al 2011 è di 91. Nel 2011, 389.605 animali e 10.470 aziende suine sono stati coinvolti nel programma di sorveglianza per PSC. Di questi, sono stati controllati 255.951 animali (di cui 68.660 individualmente) e 7.658 aziende.
Costi- Dalla rendicontazione finanziaria relativa alle spese sostenute dall'Italia nel 2011 per l'attuazione del Piano di sorveglianza per PSC e inoltrata alla Commissione europea ai fini del cofinanziamento comunitario, emerge che sono state eseguite 88.496 prove ELISA e 315 PCR (Tabella 3.4), per una spesa totale di circa 138 mila euro cui si sommano i costi relativi al campionamento degli animali esaminati nel quadro del programma, pari a 34.330 euro.

Peste suina africana- Nel 2011 sono stati 34 i focolai di PSA notificati in SIMAN, tutti localizzati in Sardegna. Nel 2008 i focolai notificati al sistema comunitario di raccolta delle notifiche delle malattie animali (Animal disease notification system – ADNS) dell'Unione europea furono in totale 6, 3 nel 2009, mentre quelli notificati in SIMAN nel 2010 furono 10.
Costi- Per quanto riguarda le prove diagnostiche, nel 2011 sono stati effettuati quasi 50mila prove ELISA, 516 PCR, 429 IFD, 65 isolamenti virali e 163 Immunoblotting, per un totale di quasi 200 mila euro spesi, se si includono anche i costi sostenuti per il campionamento degli animali.

Malattia vescicolare del suino- Nel 2011 tutte le Regioni italiane, ad eccezione della Calabria e della Campania, risultano accreditate per MVS. L'accreditamento è sospeso per il Molise a causa di 1 focolaio confermato in SIMAN nel mese di dicembre 2011 in un'azienda in provincia di Campobasso e di altri 4 focolai confermati in SIMAN nel 2012 sempre nella stessa provincia. La Regione ha riacquisito lo stato di accreditamento nel 2012.Il numero complessivo di focolai è di 25. La movimentazione illegale di suini con stato sanitario sconosciuto, un'applicazione incostante e incompleta delle norme sull'identificazione degli animali, l'incompleta georeferenziazione degli allevamenti sono tra le cause principali della recrudescenza della MVS in Molise e in Campania. Nel 2011 la prevalenza della MVS in Italia nelle aziende è dello 0,46% rispetto allo 0,36% del 2010. Su 14.426 aziende controllate, 66 risultano positive ai test sierologici. La Campania resta a tutt'oggi la Regione dove si verifica il maggior numero di sieropositività.
Costi- Gli indennizzi per abbattimenti e sieropositività ammontano complessivamente a circa 50 milioni di euro. Per i campionamenti, in co-finanziamento con l'Europa, la spesa è stata di 258.981 euro.

Aujeszki - In Italia nel 2011 la malattia è stata individuata per mezzo di indagini cliniche, sierologiche e virologiche in 820 aziende suine.Il Piano nazionale di eradicazione non rientra tra i Piani cofinanziati dalla Commissione europea.

Anemia infettiva Equina - Nel 2011 sono stati confermati un totale di 93 focolai di Anemia Infettiva equina, con un numero complessivo di capi coinvolti pari a 133 equidi di cui il 73% cavalli, il 24% muli ed il 3%asini. L'Abruzzo ha registrato il maggior numero di focolai (30), seguito dal Lazio (18).Il centro Italia resta ad oggi l'area in cui la malattia è maggiormente diffusa. Rispetto al 2008, al 2009 e al 2010, il numero di focolai notificati dall'Italia nel 2011 è ulteriormente diminuito.

West Nile Disease- Nel 2011 sono stati registrati focolai d'infezione sia in aree precedentemente interessate che in aree non coinvolte dalla malattia. I casi sono stati segnalati in Friuli Venezia Giulia, Veneto e per la prima volta in Sardegna, Calabria, Basilicata e in Sicilia. Particolare rilevanza ha assunto la circolazione delWNV in Sardegna dove si sono registrati la maggior parte dei focolai e la maggior parte dei casi clinici negli equidi. I primi casi clinici negli equidi sono stati registrati in Provincia di Oristano a partire dal 13 settembre 2011. Inoltre le attività di sorveglianza hanno permesso di individuare positività negli uccelli sinantropici,
selvatici, zanzare ed avicoli.

Influenza aviare- Nel corso del 2011 sono stati segnalati in Italia 23 focolai, tutti a bassa patogenicità, la Basilicata è la Regione in cui si è riscontrato il più alto numero di focolai. Nel 2011 l'infezione si è presentata nei mesi autunnali e invernali con un picco nel mese di Novembre. Gli animali colpiti sono soltanto uccelli, in particolare dell'ordine Galliformi.Nel corso degli ultimi anni la vaccinazione e le misure di biosicurezza, hanno portato ad una significativa riduzione della pressione virale nelle aree densamente popolate del Nord Italia. Le strategie messe in atto negli ultimi anni hanno permesso di ridurre i focolai nella popolazione avicola  domestica e di conseguenza i danni economici per l'intero settore produttivo.

Salmonella - Nel 2011 risultano sottoposti a controllo complessivamente 1.287 gruppi di animali, solo in alcune regioni si è proceduto al controllo di tutti i gruppi di animali inclusi nel programma di controllo. Su tutto il territorio nazionale vengono attuati quattro piani di controllo che prevedono l'adozione di misure integrate di biosicurezza ed autocontrollo nelle aziende, associate ad azioni di controllo ufficiale con frequenze stabilite  in base alle tipologie e ai periodi produttivi considerati a maggior rischio di infezione. L'obiettivo di ciascun piano nazionale annuale è la riduzione della prevalenza dei gruppi positivi, secondo specifici target-obiettivo.
Costi- Complessivamente, per analisi la spesa è stata di circa 150 mila euro per analisi e 450mila euro per indennizzi.

Rabbia-Nelmaggio 2011 è iniziata, dopo quattro campagne straordinarie, la prima vaccinazione ordinaria delle volpi, che andrà realizzata fino all'eradicazione dell'infezione e per almeno due anni successivi all'ultimo caso di rabbia riscontrato. L'ultimo caso di malattia è stato identificato in una volpe in provincia di Belluno il 14 febbraio 2011, da allora nessun'altra positività è stata confermata dal Centro di referenza nazionale.

pdfSITUAZIONE_SANITARIA_ANIMALI_ALLEVATI_IN_ITALIA.pdf12.45 MB