I medici dirigenti e convenzionati, veterinari e dirigenti del Servizio Sanitario Nazionale potranno sottoscrivere un appello al Presidente della Repubblica, al Governo e al Parlamento promosso da tutte le organizzazioni sindacali che li rappresentano.
La manovra di Ferragosto inizia la discussione in Senato oggi pomeriggio.
Le organizzazioni sindacali dei medici e dei veterinari del SSN si sono unite in una mobilitazione che contesta il congelamento del TFR dai 6 mesi ai 2 anni; gli interventi sulle festività nazionali non religiose (25 aprile, 1 maggio e del 2 giugno), la minaccia di non versare la tredicesima, le prospettive di prospettive di "mobilità selvaggia" e "ulteriori vessazioni".
Se i ministeri non dovessero raggiungere gli obiettivi di risparmio previsti, per reperire risorse non si ricorrerà più al differimento delle tredicesime in tre rate annuali posticipate ma ci sarà un taglio del 30% dei bonus dei dirigenti responsabili delle pubbliche amministrazioni. Lo prevede un emendamento alla Manovra, approvato dalla Commissione Bilancio.
Giudicata "gravissima" dai sindacati del SSN la scelta di cancellare il contributo di solidarietà "lasciandolo però per chi lavora nei servizi pubblici". Si tratterebbe di una "iniqua discriminazione ed un accanimento inqualificabili, in particolare per i medici e i dirigenti del SSN considerati ancora una volta un bancomat da utilizzare per non colpire chi ha di più nel privato, i grandi patrimoni e gli evasori".
Le sigle sindacali rivolgono quindi un appello al Presidente della Repubblica, al Governo e al Parlamento, ai quali consegneranno le firme raccolte, "affinché la manovra venga modificata con le correzioni da noi richieste e affinché venga fermata la campagna persecutoria e punitiva nei confronti dei medici e dei dirigenti del Ssn".