Via libera della Commissione Bilancio del Senato alla manovra di Ferragosto. Ritocchi all'articolo 3 sulle professioni. Consentite limitazioni all'accesso alle professioni per " ragioni di interesse pubblico tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana". Libero tutto ciò che non è vietato, ma resta irrisolto il nodo delle società di capitali per le professioni. La Commissione Bilancio del Senato ha concluso l'esame del DL 138/2011 con alcune modifiche all'articolo 3 (
Abrogazione delle indebite restrizioni all'accesso e all'esercizio delle professioni e delle attivita' economiche). Le modifiche emendative approvate alla presenza del rappresentante del Governo, il sottosegretario all'Economia
Giuseppe Gentile, passano all'Aula di Palazzo Madama domani per l'approvazione finale entro sabato.
"Libero tutto ciò che non è vietato" senza aspettare la modifica costituzionale
Gli emendamenti approvati svincolano Stato, Regioni, Provincie e Comuni dall'adeguare -entro un anno dalla legge di conversione -i rispettivi ordinamenti al principi di libera iniziativa economica - in attesa della revisione dell'articolo 41 della Costituzione.
Il principio "fondamentale per lo sviluppo economico" ( l'iniziativa e l'attività economica sono libere ed è permesso tutto ciò che non è espressamente vietato dalla legge) non intaccherà in ogni caso "disposizioni indispensabili per la protezione della salute umana, la conservazione delle specie animali e vegetali, dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio culturale".
Modalità di adeguamento al principio "Libero tutto ciò che non è vietato"
Approvato anche un emendamento sulle modalità attuative del principio secondo cui l'iniziativa e l'attività economica privata sono libere. Entro il 31 dicembre 2012 il Governo è autorizzato ad adottare uno o più regolamenti con i quali vengono individuate le disposizioni normative statali abrogate, in quanto "incompatibili" con il principio di libertà economica. Entro il 31 dicembre 2012 dovrà anche essere definita la disciplina regolamentare della materia ai fini dell'adeguamento al principio di libertà economica.
Accesso alla professione- limitazioni consentite
Gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore del decreto 138/2012 per recepire- fra gli altri- il principio che "l'accesso alla professione è libero". Il Decreto tuttavia stabilisce che la limitazione del numero di persone che sono titolate ad esercitare una certa professione "è consentita unicamente laddove essa risponda a ragioni di interesse pubblico. Un emendamento approvato in Commissione Bilancio riformula: " ragioni di interesse pubblico tra cui in particolare quelle connesse alla tutela della salute umana".
Restrizioni
Il sottosegretario Gentile ha fatto presente che il Governo si riserva di dirimere le questioni relative ad eventuali restrizioni diverse da quelle indicate nel comma 9 dell'articolo 3 ( è considerata "restrizione" ad esempio l'imposizione di distanze minime tra le localizzazioni delle sedi deputate all'esercizio della professione o di una attivita' economica), conmapposito regolamento.
Società di capitali per l'esercizio di attività professionali?
Non votato un emendamento del Sen Morando (PD) che ha sollecitato un chiarimento da parte del Governo per comprendere se in base all'articolo 3 sia ad oggi possibile in Italia costituire una società di capitali per l'esercizio di attività libero-professionali diverse e se le norme vigenti consentano la costituzione di società di professionisti con l'apporto di capitali da parte di soci non professionisti che, tuttavia, non possono svolgere il ruolo di amministratori.
Il senatore Pastore (PdL) ha osservato che il testo dell'articolo 3 sancisce un'apertura del mercato nazionale delle professioni anche ai professionisti esteri e che la questione posta dal senatore Morando, vada risolta alla luce della tipologia di attività professionale svolta.