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AGEA: ANAGRAFE ZOOTECNICA HA VALORE CERTIFICATORIO

AGEA: ANAGRAFE ZOOTECNICA HA VALORE CERTIFICATORIO
Il presidente dell'Agea, Dario Fruscio, fa chiarezza sul numero delle vacche da latte presenti nelle stalle italiane e il significato dei dati presenti in Anagrafe zootecnica. L'Anagrafe bovina ha valore certificatorio. "Ogni approccio o interpretazione modificativi del dato certificato dall'Anagrafe Bovina sono da ritenere pretestuosi e mistificatori, oltre che illegittimi".

Il presidente dell'Agea, Dario Fruscio, avverte "il dovere, oltre che l'esigenza, di portare oggettivi elementi di chiarezza" circa le affermazioni, già apparse negli ultimi giorni su vari organi di stampa, riguardanti il numero delle vacche da latte presenti nelle stalle italiane. E lo fa con un comunicato ufficiale.

Il tema delle vacche in lattazione è stato rappresentato al Presidente ed al Commissario di governo per le quote latte da una delegazione di produttori di latte ricevuti presso la sede dell'Agea il 7 aprile 2011, allo scopo di mettere in discussione la legittimità delle multe applicate nel tempo nei confronti delle aziende italiane per esuberi produttivi e così concludere per una sospensione dei pagamenti dovuti.

Al riguardo, Agea ribadisce testualmente:

1. Ai sensi della regolamentazione comunitaria (sin dal Reg. Ce 3950/92) il prelievo è calcolato sulle dichiarazioni di commercializzazione di acquirenti e produttori basate esclusivamente su documenti fiscali (fatture); le altre informazioni presenti nelle banche dati, come il numero di capi risultante nell'Anagrafe zootecnica, sono utilizzate soltanto come elemento di riscontro della coerenza del quantitativo di latte prodotto e fatturato da ciascuna stalla in relazione ai capi presenti e idonei a produrre latte;

2. Tale funzione di riscontro ha lo scopo di evidenziare prontamente alle Amministrazioni regionali, competenti per legge, le situazioni "a rischio" sulle quali esse attivare accertamenti mirati, ferma restando la facoltà delle stesse di procedere ad ogni ulteriore accertamento che ritengano necessario;

3. Le competenze in materia di quote latte nello Stato italiano sono regolate dalla legge n. 119/2003, che in particolare stabilisce: a)  articolo 1, comma 1, "gli adempimenti relativi al regime comunitario del prelievo supplementare nel settore del latte e dei prodotti lattiero-caseari ..... sono di competenza delle regioni e delle province autonome alle quali spettano anche le funzioni di controllo relative all'applicazione del regime medesimo"; b)  articolo 1, comma 2, "all'AGEA compete unicamente la gestione della riserva nazionale ... l'esecuzione del calcolo delle quantità e degli importi ... nonché l'esecuzione delle comunicazioni"; c) articolo 1, comma 4 "Restano ferme le funzioni di controllo dell'Ispettorato centrale repressione frodi del Ministero delle politiche agricole e forestali e degli ufficiali ed agenti delle forze di polizia competenti"; d)  articolo 5, comma 3, "le regioni e le province autonome verificano .... per ciascuna azienda, la coerenza del quantitativo di latte dichiarato con il numero di vacche da latte avvalendosi dell'anagrafe bovina ...".

Ciò premesso, come previsto dal Dm 31 luglio 2003, i criteri per la determinazione del numero delle vacche che risultano iscritte nell'anagrafe bovina e i parametri per il corretto confronto con la produzione fatturata erano stati individuati dalla Commissione per la verifica e l'accertamento dello stato della commercializzazione del latte e dei prodotti lattieri da parte dei produttori e degli acquirenti, istituita con d.p.c.m. n. 30803 del 2 agosto 2002.

All'epoca la Commissione, avendo riscontrato una non completa affidabilità dell'Anagrafe Bovina, aveva previsto un limite "artificiale" all'età delle vacche, oltre il quale non risultava corretto considerarle ai fini della verifica di coerenza con il latte prodotto e fatturato.

Successivamente, con decisione n. C(2006) 350 del 13 febbraio 2006, la Commissione delle Comunità europee ha sancito che "la base di dati italiana per i bovini è riconosciuta pienamente operativa a decorrere dal 1' aprile 2006".
Con questo riconoscimento dell'Anagrafe Bovina, accompagnato dalle garanzie in materia di controlli all'uopo fornite dal Ministero della Salute, è sancita la piena valenza delle informazioni circa l'esistenza in vita delle vacche da latte come registrate nell'Anagrafe Bovina stessa; pertanto nell'ambito del gruppo tecnico ristretto Regioni/AGEA si è deciso di rimuovere il predetto limite "artificiale" a partire dalla campagna 2007/2008.

Da tale momento è conseguito che l'Anagrafe bovina ha assunto valore certificatorio erga omnes; conseguentemente ogni approccio e/o interpretazione modificativi del dato certificato dall'Anagrafe Bovina sono da ritenere pretestuosi e mistificatori, oltre che illegittimi.

Giova ribadire anche che l'Agea non ha competenze in materia di controllo; il calcolo delle vacche da latte lo esegue esclusivamente su indicazione delle Amministrazioni regionali (in sede di gruppo tecnico ristretto Regioni/Agea) competenti per legge nell'individuazione delle situazioni "a rischio" sulle quali attivare accertamenti mirati.

E' infine opportuno precisare, per ogni conseguente effetto ed affinché risulti evidente e chiaro il quadro delle responsabilità in materia di controlli, che dall'entrata in vigore della legge n. 119/2003 non risultano essere pervenute all'Agea né dalle Regioni, né dall'Ispettorato centrale repressione frodi, né dalle forze di polizia competenti, segnalazioni di aziende con consistenza zootecnica incompatibile con la produzione dalle medesime fatturata, tali da porre in discussione i dati di cui testè. (fonte: agricolturaonline.it)

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