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DIETROFRONT SUL REDDITOMETRO, ANMVI CHIAMA COTA

DIETROFRONT SUL REDDITOMETRO, ANMVI CHIAMA COTA
Si complica la situazione per i proprietari dei cavalli del Piemonte. L'Agenzia delle Entrate di Asti ha notificato il respingimento delle istanze di autotutela presentate dai proprietari di cavalli da compagnia finiti nel mirino del redditometro. La SIVE insiste: il Fisco si basa su termini vaghi. ANMVI interessa il governatore del Piemonte, Roberto Cota. Correttivi per evitare ingiustizie nei confronti di cavalli e contribuenti.

La questione del redditometro passa dal Fisco alla Politica. Questa mattina l'ANMVI ha avviato i contatti con il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, per sensibilizzarlo sulle pesanti sanzioni inflitte ai proprietari i cui cavalli sono considerati dal Fisco come "indicatori di maggior reddito".

Al Governatore, l'ANMVI intende circostanziare le anomalie di una normativa fiscale che punta a colpire l'evasione ma sbaglia clamorosamente il bersaglio, ricomprendendo in una indefinita nozione di cavallo "da equitazione" casi palesemente fuori target: cavalli da compagnia, soggetti anziani, affetti da zoppie o inidonei ad essere cavalcati e in ogni caso estranei ad attività di tipo lucrativo. SIVE sarà pronta a fornire i necessari chiarimenti tecnici, per contribuire ad inquadrare correttamente il settore degli equidi oggi in Italia.

Nei giorni scorsi, sotto i riflettori accesi dei media, si intravvedevano spiragli di successo e sulla base dell'incertezza terminologica i proprietari sottoposti ad accertamento fiscale avevano presentato istanza di autotutela con buone speranze di ottenere la sospensione delle sanzioni. Fra loro, figura il caso limite del proprietario astigiano raggiunto da sanzioni di 26.000 euro per due cavalle da compagnia, mantenute con un reddito ben lontano da quel tenore di vita (yacht, aerei, ecc.) che insospettisce il redditometro.

Ma oggi l'Agenzia delle Entrate ha notificato ai proprietari dei cavalli il rifiuto delle istanze di autotutela, evidenziando in questo modo la necessità di intervenire con correttivi sulla norma e sulla applicazione. Da qui il contatto con il Governatore Cota, pena il palesarsi di una grave ingiustizia nei confronti dei cittadini, come contribuenti e come proprietari, che hanno compiuto una scelta di convivenza con un animale innalzato a livello di affettività e non destinato alla macellazione.