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TESI IN VETERINARIA, SOFTWARE CONTRO I COPIA-INCOLLA

TESI IN VETERINARIA, SOFTWARE CONTRO I COPIA-INCOLLA
La Facoltà di Medicina Veterinaria di Bologna rientra nella sperimentazione approvata dal senato accademico per scoraggiare le tesi "copia-incolla". Attraverso un sistema informatizzato sarà possibile individuare eventuali "plagi" e costringere il laureando a citare la fonte. Controllo affidato al docente. Obiettivo: tutelare la qualità della tesi di laurea.

Dal prossimo anno accademico, l'Università degli Studi di Bologna utilizzerà un "software antiplagio" per garantire che le tesi di laurea siano originali e a prova di plagio. Il programma informatico potrà intercettare frasi o interi capitoli scritti con la tecnica del "copia-incolla" da Internet, senza citazione delle fonti.

Dopo il via libera della commissione didattica, a metà febbraio il senato accademico ha infatti approvato la sperimentazione, che coinvolgerà per ora 21 corsi di laurea, fra cui quello in Medicina Veterinaria. L'iniziativa vuole scoraggiare comportamenti scorretti e non prevede interventi "punitivi". Il controllo sarà fatto dal docente supervisore della tesi nei primi capitoli consegnati, non sono previste sanzioni, in caso di passaggi copiati: sarà chiesto al laureando di utilizzare le virgolette, e di mettere in nota le fonti. Lo studente che presenta una tesi copiata rischierà quello che già rischia oggi e cioè che il suo relatore non acconsenta a discuterla.

"Il nostro obiettivo è solo di tipo educativo e preventivo: vogliamo educare al corretto utilizzo delle fonti", spiega il prorettore alla didattica Gianluca Fiorentini, che ha seguito il progetto: "Non vogliamo lanciare nessun segnale allarmistico. Ripeto, l'intento non è punitivo, né vuole creare un clima di sfiducia nei confronti degli studenti. Tutt'altro: lo strumento è a garanzia dei laureandi, che così potranno citare correttamente, tutelati nella qualità del lavoro scientifico e culturale della tesi di laurea, biglietto da visita nell'ingresso nel mondo del lavoro o della ricerca".

Il software è in grado di leggere lo scritto e di produrre un report indicando il livello di similitudini riscontrate, arrivando a citare passi simili e addirittura le fonti nel dettaglio. "Il problema del plagio nelle tesi è serio e lo è ancora di più il fatto che gli studenti non si rendano conto del problema, semplicemente perché sono una generazione abituata diversamente e ben da prima di arrivare all'università a fare ricerche in rete. Così come occorre insegnare loro a fare una bibliografia, bisognerà anche formarli a un uso corretto delle citazioni".

Se la sperimentazione funzionerà, anche altri corsi di laurea potranno adottare il sistema. Il software potrà essere applicato in futuro anche alle tesi dei dottorati di ricerca. L'iniziativa è finanziata con 20mila euro di fondi ricavati da economie di bilancio della direzione amministrativa.