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281, CONTROLLO SU SPESA E DECENTRAMENTO

281, CONTROLLO SU SPESA E DECENTRAMENTO
Si è conclusa l'Audizione del Vice Presidente ANMVI, Marco Melosi, sulla bozza di testo unificato Nuove norme in materia di animali d'affezione e di prevenzione del randagismo. All'audizione, in XII Commissione Affari Sociali, è intervenuto anche Raimondo Colangeli, Past President Sisca. Melosi: dopo vent'anni non servono rituali, ma una vera riforma".

Si è conclusa l'Audizione del Vice Presidente ANMVI, Marco Melosi, sulla bozza di testo unificato Nuove norme in materia di animali d'affezione e di prevenzione del randagismo. La riforma della Legge 281 del 14 Agosto 1991 "è una urgenza per il Paese"- ha dichiarato il Vice Presidente ANMVI Marco Melosi - auspicando che "la professione veterinaria non sia chiamata ad una disamina rituale bensì fattiva dei problemi in campo".

All'audizione, in XII Commissione Affari Sociali, è intervenuto anche Raimondo Colangeli, Past President Sisca, che ha dato un contributo alla disamina del testo per quanto concerne la medicina comportamentale. Di seguito una sintesi della memoria depositata.

Coordinare il decentramento amministrativo

Il progressivo e incompiuto decentramento amministrativo, negli anni, ha giocato un ruolo fortemente limitante, polverizzando il disposto della Legge 281 in una miriade di scomposte adempienze e inadempienze. Occorrerà quindi riconoscere la necessità di accompagnare l'indirizzo del Legislatore con adeguati strumenti attuativi che favoriscano il coordinamento fra Stato, Regioni e Comuni. Andrebbero in particolare rinviate a successive norme di indirizzo e di coordinamento le attribuzioni che nel Testo Unificato vengono assegnate alle Regioni e ai Comuni e alla Medicina Veterinaria di Base.

Esentare dall'IVA e rendere totalmente detraibili le prestazioni di prevenzione

Occorrerà spostare l'accento sulla prevenzione, anche individuando quelle prestazioni di valenza sanitaria pubblica per le quali è opportuno prevedere la defiscalizzazione. L'applicazione della più alta aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie risulta oltremodo incongruente se applicata a prestazioni di prevenzione veterinaria come la sterilizzazione. Sulla base degli obblighi di legge, degli interventi di prevenzione e della medicina di base alle fasce deboli, si tratterebbe di identificare un pacchetto di prestazioni di medicina veterinaria IVA esenti e interamente detraibili.

E' mancato il controllo della spesa generata dalla 281

"E' necessario disporre di parametri certi e verificabili per il controllo della spesa pubblica generata dalla Legge 281/1991. Non spetta all'ANMVI e nemmeno alla XII Commissione presentare la contabilità della Legge ma possiamo certamente affermare che in venti anni siano stati stanziate ingenti risorse finanziarie e che non vi sia stato un adeguato controllo su questa voce della spesa pubblica".

Coinvolgere i veterinari liberi professionisti

"E' imperativo per il nostro Paese che in tutti i settori le pubbliche finanze siano gestite con trasparenza e con obiettivi di razionale contenimento. "Una politica indirizzata da questi obiettivi libererebbe risorse oggi indisponibili a causa di sprechi e scelte miopi. In questi anni sono stati sistematicamente ignorati i medici veterinari liberi professionisti, malgrado rappresentino una risorsa professionale e organizzativa di enorme valenza per il Servizio Sanitario Nazionale e per i Servizi Sanitari Regionali".

Convenzioni, accordi e tariffario

"E' qualificante per l'ANMVI l'introduzione di un sistema di medicina veterinaria di base che faccia leva sulle strutture veterinarie private in un'ottica di sanità veterinaria integrata Pubblico-Privato che dovrà realizzarsi anche per il Pronto Soccorso agli animali incidentati. La risorsa delle strutture veterinarie private andrà utilizzata anche in forme di convenzione diverse da quelle previste per le fasce socialmente deboli, ogni volta che la Pubblica Amministrazione necessità della veterinaria privata, sulla base di appositi Accordi contrattuali, che utilizzino il riferimento tariffario deontologico e di buona pratica individuato dalla Fnovi".

Anagrafi non funzionanti

"Riconoscendo nell'identificazione animale un fattore di lotta e prevenzione del randagismo, non possiamo tuttavia affermare che oggi esistano anagrafi canine egualmente efficienti e funzionanti nelle Regioni italiane, con conseguente carenza di dati anagrafici che permettano una programmazione ragionata degli interventi. In questo senso, ha negativamente pesato la mancanza di coinvolgimento dei medici veterinari liberi professionisti nei sistemi informativi regionali. La riforma dovrà pertanto favorire la piena interazione con le anagrafi da parte dei medici veterinari privati".


Il medico veterinario esperto in comportamento animale

"Il Testo richiama numerose disposizioni di tutela delle incolumità pubblica dalle aggressioni canine con la previsione di istituire una Commissione nazionale per la prevenzione delle morsicature. Al riguardo il Collega Raimondo Colangeli ha sottolineato, con il pieno appoggio di ANMVI, la necessità di inserire la definizione di "medico veterinario esperto in medicina comportamentale" come da apposite Linee guida della Fnovi e di non porre in capo al l medico veterinario libero professionista compiti di delazione nei riguardi dei cittadini che si rifiutassero di far inoculare il chip, fermo restando il compito di informare l'utenza dell'obbligo di legge. E' stato inoltre raccomandato, ai fini del possesso responsabile l'adeguamento ai percorsi formativi ("patentino") disciplinati dal Ministero della Saluti e realizzati in collaborazione con la Fnovi".

Con riguardo al Testo Unificato, ANMVI valuta infine favorevolmente in particolare, la previsione di sottolineare il dovere da parte del responsabile di animali d'affezione di garantire"adeguati interventi di prevenzione e assistenza medico veterinaria" e la previsione di rafforzare il contrasto al reato di esercizio abusivo della professione medico-veterinaria, come aggravante dei reati penali. Favorevole infine il giudizio sulla presenza di un medico veterinario nei canili come direttore sanitario libero professionista e sulle attività propedeutiche all'adozione, purchè sia coinvolto un medico veterinario esperto in medicina comportamentale.