Ci sono otto indagati nell'inchiesta sul doping ai cavalli, aperta dopo il Palio dell'Assunta. Il sostituto procuratore ha deciso di chiedere al giudice delle indagini preliminari l'incidente probatorio. Nuove analisi sulle provette sequestrate dopo la discrepanza fra i risultati delle analisi condotte nei laboratori di Pisa e Unirelab. Ci sono otto indagati nell'inchiesta sul doping ai cavalli, aperta dopo il Palio dell'Assunta. Un atto dovuto della Procura per verificare se siano state somministrate sostanze non consentite ai mezzosangue da Piazza trovati «non negativi» nei laboratori di Pisa e poi «scagionati» da quelli dell'Unire-Lab di Milano. Otto i non negativi a seguito dell'accertamento svolto con il sistema «Elisa» dal dipartimento di clinica veterinaria dell'Università di Pisa, con cui il Comune ha da anni la convenzione. I soggetti che a causa di questo «sospetto» non vennero ammessi alle prove all'alba e alla Tratta. Ma le analisi disposte presso i laboratori dell'UnireLab di Milano, avevano poi emesso un verdetto diverso: niente sostanze proibite.
I metodi usati erano completamente diversi - uno qualitativo, l'altro quantitativo - secondo il sostituto procuratore Nicola Marini ha deciso di chiedere al giudice delle indagini preliminari l'incidente probatorio. Proprietari rammaricati «ma con la coscienza a posto», dicono e desiderosi di chiarire al più presto e si consulteranno con gli avvocati per studiare le prossime mosse che spaziano dalla presentazione di memorie alla nomina di propri tecnici che assistano alle nuove analisi, qualora il gip accolga la richiesta del pm Marini e fissi la data dell'incidente probatorio. E soprattutto decida in quale laboratorio effettuarlo. Alla vicenda guardano con particolare attenzione anche gli allenatori e i veterinari dei mezzosangue sotto inchiesta.
Le provette di sangue prelevate alla previsita sono custodite tutt'ora a Pisa, dove sono state poste sotto sequestro dalla Forestale.
Sulla discrepanza di risultato si è incentrata da subito l'inchiesta della procura che ha portato ad aprire un fascicolo dove il Comune di Siena appare ad oggi persona offesa. L'ipotesi di reato nel procedimento è maltrattamento di animali, previsto dall'articolo 544 ter.
L'incidente probatorio è stato scelto dal pm Nicola Marini quale strumento più adeguato per dirimere lo stridente contrasto esistente fra l'esito dei due esami ripetendo le analisi sul sangue ancora disponibile, che è stato congelato e trattato in maniera da rendere possibile un nuovo accertamento. Volto appunto a capire se le provette contengono sostanze che possono causare effetti nocivi sulla salute dei cavalli.
Non si poteva attendere un eventuale processo per compiere tale operazione in quanto avrebbe voluto dire attendere troppo tempo e rischiare di rendere inutilizzabili i campioni ematici degli otto cavalli sub-judice.
Intanto nell'ambiente del Palio prende forza la convinzione che il metodo Elisa usato a Pisa è valido ma totalmente diverso da quello dell'UnireLab per cui difficilmente si potrà dire che uno di essi aveva sbagliato. Con forte probabilità hanno infatti ragione entrambi perché il sistema ultrarapido impiegato a Pisa si limita a segnalare la presenza di sostanze (di qui l'esclusione dei cavalli dalla Tratta) ma non la loro quantità che viene invece riscontrata con i metodi dell'UnireLab, meno veloci di «Elisa». (fonte: La Nazione)