Snellito di 50 pagine rispetto alla prima bozza, il Piano Sanitario Nazionale 2011-2013 si presenterà ufficialmente alle Regioni giovedì prossimo. Precisato il ruolo delle Regioni nel capitolo dedicato alla Sanità pubblica veterinaria e al benessere animale e in quello riguardante la sicurezza degli alimenti. Più chiaro nel nuovo testo l'asse portante della nuova strategia. Obiettivo essenziale: sviluppare un sistema di epidemiosorveglianza.
Snellito di 50 pagine rispetto alla prima bozza, il Piano Sanitario Nazionale 2011-2013, licenziato nella nuova versione, si presenterà ufficialmente alle Regioni giovedì prossimo. Il documento precisa il ruolo delle Regioni nel capitolo dedicato alla Sanità pubblica veterinaria e al benessere animale e in quello riguardante la sicurezza degli alimenti.
Tutte le azioni e attività messe in campo sono conformi alla nuova strategia per la salute degli animali dell'Unione europea (2007-2013): "Prevenire è meglio che curare", che ha fissato alcuni obiettivi ambiziosi per migliorare la salute degli animali. A tal fine le Regioni e le Province autonome predispongono un piano regionale triennale di prevenzione veterinaria i cui obiettivi e strategia sono sovrapponibili a quelli nazionali.
La strategia si avvale del principio secondo cui i controlli non devono essere più concentrati sul prodotto finale, ma distribuiti lungo tutto il processo di produzione, con una visione complessiva "dai campi alla tavola". L'analisi del rischio è fondamento essenziale di questa politica e tutti gli operatori, coinvolti nelle singole fasi produttive e distributive dell'alimento, diventano "responsabili giuridici", ciascuno per la propria parte, della sicurezza dei prodotti.
Per il prossimo futuro, obiettivo essenziale è quello di sviluppare un sistema di epidemiosorveglianza nazionale. Per raggiungere tale scopo le Regioni e Province autonome sono chiamate a implementare le infrastrutture e i sistemi già esistenti al fine di realizzare un unico sistema integrato di reti di sorveglianza epidemiologica. Il completamento dei sistemi anagrafici per le specie di interesse zootecnico rappresenta il presupposto fondamentale per la creazione di un sistema di epidemiosorveglianza.