Un veterinario privato regolarmente presente in azienda, "designato" dall'allevatore come consulente e partner di una nuova visione strategica dell'allevamento: non più luogo di produzione di animali, ma luogo dove si produce cibo. La veterinaria europea adotta l'"Herd Health Plan". E chiede di utilizzare i fondi comunitari destinati alla BSE. La veterinaria europea ha le idee chiare sul veterinario aziendale e le ha messe nero su bianco nel documento
Herd Health Plan (HHP), presentato nella sua stesura finale a Bruxelles, all'Assemblea Generale della
UEVP (
ANMVI) e rilanciato dalla
FVE (
FNOVI) nella sessione autunnale dello scorso week end.
Il documento, realizzato in collaborazione con l'UEVH, parte dal presupposto che il ruolo dell'allevatore è cambiato: da produttore di animali è diventato un produttore di cibo, un Food business operator che obbedisce ai dettami del pacchetto igiene, in allevamenti che applicano misure di prevenzione e biosicurezza nei quali deve essere regolarmente presente un veterinario libero professionista di fiducia.
Lo richiede la stessa Animal Health Strategy 2007-2013, una road map comunitaria che apre la strada ad un approccio sinergico alla prevenzione in azienda zootecnica: l'allevatore, il veterinario aziendale e il veterinario ufficiale, tre attori per un Farm Visitation Scheme basato sulla circolazione dei flussi informativi e su verifiche almeno annuali sulla efficienza delle azioni intraprese per soddisfare gli obiettivi legislativi e sanitari.
L'Herd Health Plan (Piano di gestione dell'Allevamento) è un sistema gestionale che ricomprende le buone prassi di allevamento, linee guida di impiego del farmaco e dei mangimi, piani di prevenzione sanitaria e soprattutto un Health Visitation Scheme che preveda una pianificazione consolidata e sistemica della presenza del veterinario aziendale in allevamento zootecnico. Un esperto che innalza la salute e il benessere animale e avvalora le informazioni che arrivano al macello.
Il veterinario aziendale (o "designato" secondo l'accezione europea) è infatti un consulente che sostiene l'allevatore anche negli adempimenti documentali richiesti dal Regolamento 852/2004 che rientrano nella Food Chain Information prevista dal Regolamento 853/2004 e indirizzata al veterinario ufficiale al macello.
Il documento della FVE conclude chiedendo un meccanismo di co-finanziamento Europa-Stati Membri- Allevatori, che dirotti i fondi stanziati in precedenza per la lotta alla BSE verso i Piani di sviluppo rurale previsti dalla Politica Agricola Comune (PAC).
ANMVI: PRINCIPI PER IL VETERINARIO AZIENDALE
IN AZIENDA SERVE UN PIANO DI GESTIONE DELLA MANDRIA
TUTTA L'EUROPA E' PRONTA PER IL VETERINARIO AZIENDALE