Nel giorno in cui si riunisce l'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli operatori e sull'attività di medicina veterinaria pubblica, l'ANMVI ha scritto al Sottosegretario Francesca Martini invitandola ad allargare l'Osservatorio al monitoraggio delle intimidazioni ai liberi professionisti:
"Chiediamo che l'Osservatorio sulle intimidazioni ai danni dei veterinari sia esteso ai liberi professionisti. L'estorsione subita d un collega campano da un camorrista è il più grave e allarmante esempio di come l'incolumità dei liberi professionisti sia esposta a gravi rischi soprattutto nelle aree ad alta densità criminale. Nella programmazione delle attività e nella ricognizione di episodi di intimidazione avviata oggi dall'Osservatorio ministeriale, sia posta attenzione anche ai liberi professionisti per garantire a questi cittadini lo stesso grado di sicurezza e tutela, con particolare riferimento alle aree ad alta densità di criminalità organizzata".
All'interno dello studio professionale non sono infrequenti episodi di violenza e intimidazioni, documentati anche da Professione Veterinaria (un collega aggredito mentre si trovava da solo in ambulatorio, per avere sostenuto le proprie ragioni durante un alterco sul ritiro dei rifiuti sanitari), così come in altri contesti, ad esempio nello svolgimento di incarichi affidati dall'autorità giudiziaria.
Al Sottosegretario Francesca Martini l'ANMVI chiede di non dimenticare l'esposizione a situazioni di rischio da parte dei professionisti che, al pari dei lavoratori autonomi, si trovano frequentemente nella condizione di dover difendere la propria integrità e le proprie strutture.
La richiesta è di allargare l'Osservatorio alla rappresentanza libero-professionale nel solco di quanto fatto dal Ministro dell'Interno Roberto Maroni nell'aprile scorso nei confronti delle libere professioni che collaborano con le magistrature.
I fatti sul sito web della Polizia di Stato.
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