"Non a caso è firmata- commenta Antonio Limone (ANMVI Campania)- da un Commissario ad acta". Nel nuovo tariffario c'è continuità di voci, un allineamento alla media delle prestazioni veterinarie rese dalle Asl nelle altre Regioni e un adeguamento quinquennale Istat". "Nessun superticket - aggiunge - e non si vanno ad interessare gli equilibri tra pubblico e privato".
"Non c'è un caso Campania"- sottolinea Limone- anche se alcune incongruenze balzano all'occhio e sono state evidenziate a suo tempo alla Regione, così come l'attenzione al contesto sanitario campano andrebbe affiancata una riflessione più generale sui costi e sul valore delle prestazioni veterinarie a livello nazionale, visto che molte regioni li disattendono. Anche per questo esiste un tariffario della FNOVI e una definizione di atto medico veterinario".
Il riferimento è ad alcuni squilibri nella considerazione complessiva delle prestazioni veterinarie e di prestazioni che pur essendo atto medico vengono deprezzate fino ad apparire meno importanti di meri atti amministrativi, come nel caso dell'inoculazione del microchip rispetto all'emissione del passaporto.
Ma la stampa ha già iniziato a fare demagogia. A chiarimento di equivoci sollevati dalla stampa, le voci tariffarie sono le stesse del 1995 e non fanno riferimento a sterilizzazioni su cani padronali. Smentito anche il "superticket" sull'anagrafe canina. Una nota di precisazioni è stata diramata in proposito dal Settore Veterinario della Giunta campana a tutti gli Ordini e ai Commissari straordinari della Regione Campania.