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MACELLAZIONE ISLAMICA, UNA PROPOSTA IN VENETO

MACELLAZIONE ISLAMICA, UNA PROPOSTA IN VENETO
«Apriamo il macello di Oderzo alla macellazione di rito islamico per prevenire problemi igienico-sanitari». La proposta è del Sindaco del Veneto: "Il servizio veterinario dell'Ulss 9 conta un migliaio di macellazioni improprie all'anno". L'unico macello comunale vieta la macellazione a rito islamico.

«Apriamo il macello di Oderzo alla macellazione di rito islamico per prevenire problemi igienico-sanitari». La proposta è del Sindaco Roberto Zanchetta in una lettera a Firmino Vettori, presidente del consorzio dei comuni opitergini. Il problema è noto e coinvolge molti paesi con la presenza di cittadini extracomunicari, fedeli al rito islamico.

«Nell'Ulss 9 esistono quattro allevamenti di ovini a Ponzano, Paese, Cimadolmo e Ponte di Piave - sottolinea Zanchetta - ritengo che il problema della macellazione vada posto per lo meno a livello comprensoriale visto il numero di macellazioni improprie». Il sindaco continua precisando che il servizio veterinario dell'Ulss 9 conta un migliaio di macellazioni improprie all'anno. Un problema che, nel caso di Ponte di Piave, ha visto di recente un summit con tutti gli organi e i rappresentanti di pubblica sicurezza per concordare misure comuni e azioni condivise in vista della festa del sacrificio, prevista sessanta giorni dopo la fine del Ramadan, quindi dal 10 al 12 novembre prossimi.

«Non occorre sottolineare come non siano del tutto irrilevanti le problematiche e i disagi di ordine igienico-sanitario derivanti dal perpetuarsi di questi riti - sottolinea Zanchetta - la mia proposta è individuare, con l'azienda socio-sanitaria, soluzioni che riescano a coniugare entrambe le esigenze: quelle di chi desidera celebrare il proprio rito islamico e quelle, altrettanto e forse più meritevoli di tutela, dei tanti concittadini che non tollerano più il disperdersi di carcasse e pelli di animali nei nostri territori».

Il problema è che nel comprensorio esiste un unico macello comunale, quello del foro boario di via Donizetti a Oderzo che per statuto vieta ogni genere di macellazione a rito islamico. «Ritengo opportuno che noi sindaci - precisa il primo cittadino pontepiavense - ci poniamo nell'ottica della discussione del problema proprio a partire da una rivisitazione delle normative statutarie vigenti per il macello di Oderzo, oltre che dalla diffusione di una prassi di adeguata sensibilizzazione e regolarizzazione di acquisti e vendita di ovini per la macellazione con gli stessi rappresentanti delle comunità islamiche».

Di qui la richiesta inviata a Firmino Vettori - in veste di presidente del Consorzio dei Comuni - di prendersi carico della questione per vedere di affrontarla in maniera condivisa coinvolgendo il resto dei sindaci opitergino-mottensi, tutti interessati dal problema. «Riterrei inoltre opportuno estendere la presente riflessione anche alla Regione - chiude Zanchetta - attraverso l'auspicabile coinvolgimento degli assessori, Luca Coletto e Franco Manzato, rispettivamente competenti nei servizi veterinari per gli aspetti sanitari e agricoli».