Che cosa ti aspetti dalla certificazione delle Buone Pratiche Veterinarie? La risposta dei titolari di struttura che affrontano il percorso di qualità promosso da ANMVI e CSQA è principalmente questa: "vantaggi per la gestione della mia struttura".
Non hanno risposto diversamente i Colleghi che venerdì scorso hanno avviato la propria struttura verso la certificazione BPV, accompagnati Andrea Verme, docente e responsabile esecutivo del progetto lanciato da ANMVI e che in poco più di un anno ha portato al traguardo del "bollino di qualità" 37 strutture, mentre una decina sono in dirittura d'arrivo.
Da venerdì scorso, altre quattro strutture hanno intrapreso il percorso di qualità, confermando l'interesse da parte di strutture di ogni dimensione, sia rispetto al volume d'affari sia al livello delle prestazioni. L'interesse per la certificazione BPV si conferma inoltre omogeneo sotto il profilo territoriale, dal Nord al Sud. Sale l'età media professionale dei titolari, che hanno maturato dai 15 a i 20 anni d'esercizio. In calo invece le difficoltà iniziali di approccio: la lettura preliminare del Manuale favorisce un percorso d'aula sempre più personalizzato e una rapida implementazione della gestione documentale.
Le giornate di avviamento alla certificazione BPV consentono una preparazione personalizzata del materiale documentale previsto dal Manuale delle Buone Pratiche Veterinarie dell'ANMVI e preparano a sostenere la verifica ispettiva (audit) con l'ente certificatore. In fase di audit di certificazione, l'auditor valuterà se i vari elementi del sistema qualità strutturale sono documentati, implementati, mantenuti e costantemente perfezionati.
La prossima giornata di avviamento alla certificazione è prevista in autunno.