Gli obiettivi che tutte le Amministrazioni devono perseguire (armonizzazione, semplificazione, trasparenza, circolarità elettronica e la conoscibilità dei flussi di informazioni), rischiano il fallimento "se persistono, molto forti, le troppe diversificazioni che oggi caratterizzano i modelli di organizzazione sulla cui base operano i soggetti che svolgono le attività amministrative e gestionali pubbliche".
Nella sua requisitoria, il Procuratore generale Mario Ristuccia, parla di un rischio che "si innalza nella prospettiva dell'incremento del decentramento istituzionale e amministrativo che va comunemente sotto il nome di federalismo e che, per sua intrinseca natura, non esclude inevitabili divaricazioni tra aree geografiche".
E ancora: "le diversità dei modelli di organizzazione e le diversità territoriali potrebbero determinare effetti congiunti di ostacolo rispetto alle capacità di risposta uniforme che le pubbliche amministrazioni devono dare ai bisogni dei cittadini in base a livelli essenziali delle prestazioni nonché alla stessa possibilità di realizzare una governance unitaria, anche solo conoscitiva, dei meccanismi di spesa incidenti sul bilancio complessivo del settore pubblico allargato".
"Alla varietà delle forme organizzative delle pubbliche amministrazioni - si legge nella requisitoria- corrisponde l'insieme sempre più monumentale di regole normative e di principi di funzionamento generali, che dovrebbero ispirarne ed improntarne l'azione pubblica. Ma le asimmetrie delle "forme" giuridico-organizzative di cui il legislatore - statale o regionale - riveste le pubbliche amministrazioni possono diventare fattori che agevolano l'elusione di regole e garanzie pubblicistiche generali oppure favoriscono le opacità gestionali".