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E SE I VETERINARI FACESSERO CORSI AI CLIENTI?

E SE I VETERINARI FACESSERO CORSI AI CLIENTI?
I proprietari sono interessati al "patentino", ma i corsi di educazione al rapporto uomo-animale tardano ad arrivare, costringendo il Ministero a sollecitare pubblicamente i Comuni. E intanto gli episodi di aggressione canina continuano. La FNOVI ha proposto al Sottosegretario Martini di accreditare i medici veterinari all'attivazione dei corsi direttamente ai loro clienti. La Fnovi, ha proposto al Sottosegretario Francesca Martini di prevedere un "accreditamento" ad attivare i corsi per i proprietari da parte dei medici veterinari definiti esperti in comportamento animale e dei medici veterinari formati a questo scopo. Questi corsi- spiega la Federazione-  concorrerebbero a rendere disponibile una significativa offerta formativa e si aggiungerebbero a quelli organizzati dai Comuni e dalle ASL.

C'è la disponibilità dei colleghi di medicina comportamentale e di quelli formati alle docenze secondo le linee guida ministeriali. C'è l'interesse dei proprietari e di una opinione pubblica sensibilizzata ad un rapporto consapevole con il cane, nell'interesse del binomio uomo-animale e dell'incolumità pubblica. Dunque cosa aspettare?

Nei giorni scorsi il Sottosegretario Martini ha convocato le associazioni dei Comuni italiani e indetto una conferenza stampa per chiedere la collaborazione delle amministrazioni territoriali, dove si tarda ad attivare i corsi. Nello stesso tempo, gli episodi di aggressività incontrollata non cessano di richiamare l'attenzione della stampa e di rinfocolare vetuste polemiche sulla "colpevolezza" di alcune razze canine. Ma sull'altro fronte, quello della prevenzione e della competenza scientifica, i veterinari hanno lavorato, si stanno formando alle docenze e sono pronti a svolgere un ruolo di educatori sociali.

La proposta della FNOVI va quindi nella direzione di incentivare l'attivazione dei corsi, favorire l'educazione del proprietario e dei cittadini e di dare senso compiuto a disposizioni che oggi sono ordinate dal ministero della Salute e che in futuro ci si augura di veder consolidate in una legge dello Stato.