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RICERCA, AISA: L’IMPORTANZA DEI VACCINI

RICERCA, AISA: L’IMPORTANZA DEI VACCINI
"La ricerca si sta concentrando soprattutto sui vaccini od altre tecnologie che favoriscono le difese immunitarie". Giuseppe Pradella responsabile del Gruppo Medicazione Orale di AISA spiega l'importanza dei vaccini nella prevenzione. In veterinaria "sono stati fatti passi più lunghi e in tempi più brevi che nella farmacologia umana".

"Se oggi alcuni alimenti, come il pollo, hanno un costo contenuto e sono di alto valore biologico è anche per merito dell'aziende produttrici di farmaci veterinari". Giuseppe Pradella, responsabile del Gruppo Medicazione Orale di AISA spiega nell'ultima newsletter dell'Associazione l'importanza dei vaccini nella prevenzione.

Senza i vaccini "non avrebbero potuto sussistere gli allevamenti in cui un piano vaccinale è essenziale per prevenire malattie gravi e devastanti. In tutte le aziende farmaceutiche, umane e veterinarie- spiega Pradella- la ricerca si sta concentrando soprattutto sui vaccini od altre tecnologie che favoriscono le difese immunitarie. Ma in veterinaria sono stati fatti passi più lunghi e in tempi più brevi che nella farmacologia umana. Certo, in un allevamento l'igiene rimane comunque il principale fattore a cui fa subito seguito però una corretta profilassi per mantenere gli animali sani".

Il Gruppo Medicazione Orale di AISA si occupa di raccogliere dati sui consumi di antibatterici in termini generali; instaurare un colloquio e un rapporto di collaborazione con gli altri attori della filiera, dai veterinari agli allevatori; collaborare con le autorità competenti al fine di rispondere ai vari quesiti relativi alla antibioticoresistenza.

"Senza i vaccini, i medicinali specifici e le numerose azioni per spingere allevatori e medici veterinari a mettere in pratica procedure di biosicurezza - dichiara Pradella- oggi non si potrebbe produrre 1 kg di pollo con meno di 2 kg di mangime. Un ottavo soltanto del globo terrestre è coltivabile, quindi entro il 2050 bisogna aumentare del 70% la produzione di proteine animali. Solo tecniche innovative e misure efficienti potranno permettere questo incremento e consentire la vendita ad un prezzo ragionevole.

"Considerata l'importanza, la frontiera dei vaccini deve essere sempre difesa e fortificata. Occorre anche lavorare per la prevenzione, per incrementare gli antibatterici disponibili e soprattutto per promuoverne un utilizzo responsabile. Nel settore antibiotici non ci sono particolari novità in fatto di ricerca e sviluppo. Di contro, i ceppi di popolazioni batteriche diventano sempre più difficili da controllare. Quindi occorre utilizzare l'arsenale terapeutico esistente "con scienza e coscienza". Una diagnosi fatta bene e una terapia mirata alla specifica malattia sono dunque fondamentali. Così come lo è un dialogo costante tra i 3 protagonisti della filiera: aziende farmaceutiche, veterinari e allevatori. E lo sforzo di AISA - conclude- va proprio in questa direzione".