La notizia è stata data dalle pagine locali del Corriere della Sera. «Lo scopo - ha spiegato il direttore del Dipartimento di prevenzione dell'Usl 1, Giovanni Battista Benedetti - è quello di vaccinare il maggior numero possibile di animali in modo da arginare il fenomeno. Come per i cani viene applicata una tariffa agevolata di 5 euro».
L'allarme era stato lanciato qualche giorno fa dal segretario dell'ordine dei veterinari di Belluno Luca Funes, a seguito dell'ultimo bollettino dell'Istituto Sperimentale Zooprofilattico delle Venezie, che segnava i primi casi di gatto morsicatore.
E a fine aprile partirà la seconda campagna vaccinale contro la rabbia sulle volpi nel Bellunese, mentre una terza distribuzione è già in programma per l'estate. Come la prima si svolgerà con l'ausilio dell'elicottero, che questa volta, viste le temperature più miti, lancerà le esche fino a 1500 metri di altitudine. Poi saranno i cacciatori con la polizia provinciale a posizionare i vaccini all'interno dei paesi. La stessa operazione verrà eseguita anche nelle regioni confinanti interessate dall'epidemia di rabbia silvestre, vale a dire Trento, Bolzano e Friuli Venezia Giulia. Intanto la moria di animali ha subito un rallentamento nelle ultime settimane, grazie anche all'immunizzazione delle volpi. L'epidemia sembra essere sotto controllo, specie in alcune aree della nostra provincia, dove si può notare una regressione del virus. In altre zone, come il Cadore e il Comelico, però, si sono registrati ancora dei casi. Non si ferma, invece, la campagna informativa sul virus.
Il consiglio per chiunque si trovi di fronte ad animali sospetti, vivi o morti, è di evitare qualsiasi contatto e segnalarlo ai servizi veterinari, forestali o alla polizia provinciale per i necessari accertamenti.