TULAREMIA, INTERROGAZIONE ALLA GIUNTA EMILIA ROMAGNA
Interrogazione del Consigliere regionale Roberto Corradi sui casi di tularemia riscontrati su lepri di importazione per il ripopolamento venatorio. La malattia è stata diagnosticata dal Centro di Referenza nazionale per la Tularemia di Pavia in due lepri. Smentito un terzo caso a Ferrara. Chieste alla Giunta dell'Emilia Romagna iniziative sanitarie e di comunicazione.
Si alza il livello d'attenzione sul problema dei casi accertati di contagio da tularemia in Emilia Romagna per alcune lepri.
Negli ultimi giorni il consigliere regionale leghista Roberto Corradi ha presentato un'interrogazione con la quale ha richiesto un intervento urgente alla Giunta per limitare il rischio di contagio all'uomo.
A dare la notizia era stato lo scorso 7 gennaio l'Istituto Zooprofilattico di Lombardia ed Emilia Romagna segnalando il decesso di alcune lepri importate con ogni probabilità da Romania o Ungheria e liberate ai fini del ripopolamento faunistico - venatorio.
"Una diffusione della Tularemia a Parma ed in Emilia-Romagna - evidenzia Corradi - potrebbe avere conseguenze molto gravi, sia in termini di salute umana che di gravi danni agli allevamenti". Il consigliere ha chiesto di conoscere il numero di lepri importate (a rischio infezione), liberate in Provincia di Parma e nelle altre provincie del Emilia-Romagna e quali misure la Giunta intende adottare per evitare il contagio. Il Consigliere ha sollecitato inoltre una tempestiva informazione alle categorie più a rischio (cacciatori, allevatori, guardie forestali, guardiacaccia); oltre che l'allertamento dei servizi sanitari ed i medici di base, al fine di facilitare una rapida diagnosi degli eventuali casi di Tularemia sull'uomo.
Nei giorni scorsi il Dipartimento di Sanità Pubblica dell' AUSL Ferrara ha smentito la notizia diffusa da Il Resto del Carlino che indicava il ritrovamento nella provincia di Ferrara di due lepri infette da Tularemia.
Il 22 Dicembre 2009 il Centro di Referenza nazionale per la Tularemia, che ha sede presso la Sezione di Pavia dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia Romagna, ha diagnosticato la Tularemia in una lepre proveniente dalla provincia di Vicenza, di importazione ungherese, individuata in prima istanza con test sierologico a campione (70 sieri su una partita di 950 lepri) confermando poi la malattia direttamente dall'animale.
Il 4 gennaio 2010, invece, sempre lo stesso Centro ha diagnosticato un secondo caso di Tularemia in una lepre trovata morta al momento del lancio nei terreni di caccia. L'animale proveniva dalla Romania e faceva parte di un gruppo di 450 capi liberati in provincia di Pavia. Il gruppo di lepri, a sua volta, faceva parte di una partita di circa 1.500 esemplari arrivato da un importatore della provincia di Parma.