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TAGLIO DELLA CODA: SOLUZIONE DI COMPROMESSO

TAGLIO DELLA CODA: SOLUZIONE DI COMPROMESSO
Sul taglio della coda è possibile una soluzione di "compromesso". Il Sottosegretario Francesca Martini giudica la linea indicata dai relatori delle Commissioni Giustizia e Affari Esteri come corrispondente a quella del Governo. L'On Rodolfo Viola ha chiesto "un supplemento di riflessione" su ruolo e responsabilità del medico veterinario.

Sul taglio della coda è possibile una soluzione di "compromesso". Il Sottosegretario Francesca Martini giudica la linea indicata dai relatori delle Commissioni Giustizia e Affari Esteri come corrispondente a quella del Governo.


E' quanto emerge dai lavori parlamentari in corso presso le Commissioni, dopo il rinvio dall'Aula. Roberto Antonione (PdL), relatore per la III Commissione, intervenendo anche a nome del relatore per la II Commissione, ha dichiarato di ritenere "possibile individuare un compromesso tra le visioni di chi si oppone in ogni caso ad ogni forma di mutilazione dei cani e di chi invece ritiene che in talune circostanze sia possibile procedere ad interventi chirurgici non di tipo terapeutico. A tale scenario deve aggiungersi la chiamata in responsabilità del padrone dell'animale che deve esprimere una sorta di «consenso informato» sui rischi connessi all'intervento sul singolo animale e deve precisare le ragioni a sostegno di esso".


Sottolineando l'importanza del disegno di legge di ratifica, soprattutto in considerazione delle norme in esso previste volte a contrastare il traffico internazionale di cuccioli, Antonione ha preannunciato quindi la presentazione di un emendamento volto ad escludere la punibilità quando l'intervento chirurgico è eseguito da un medico veterinario per scopi terapeutici o per impedire la riproduzione dell'animale, nonché nel caso di caudotomia prevista dagli standard morfologici a salvaguardia della salute e del benessere dell'animale.
Il sottosegretario Francesca Martini, nel corso della seduta del 17 novembre scorso ha segnalato che la linea indicata dai relatori corrisponde a quella del Governo che ha nel frattempo proceduto ad approfondimenti di tipo scientifico con enti e organismi specializzati.


Stefano Stefani, presidente della Commissione Affari Esteri, condividendo la proposta emendativa preannunciata dal sottosegretario Martini, propone di integrarla con la previsione secondo la quale l'intervento di caudotomia non può essere praticato oltre il secondo mese di vita dell'animale. Si tratta di una precisazione utile a distinguere l'intervento eseguito nell'interesse dell'animale dalla mera amputazione.

Rodolfo Giuliano Viola ha sottolineato come a suo parere dall'emendamento preannunciato dal Governo debba essere espunto il riferimento al Centro di referenza nazionale per il benessere animale. Ritiene necessario un supplemento di riflessione per determinare il ruolo e gli ambiti di responsabilità del medico veterinario.


Per Giulia Bongiorno, presidente della II Commissione Giustizia, " occorre comprendere se certi interventi chirurgici non terapeutici possano rientrare o meno negli ambiti della tutela dell'animale e, quindi, verificare se e quando un intervento come il taglio della coda possa essere considerato una misura di salvaguardia dell'animale". A suo parere "l'emendamento preannunciato dal Governo sembra muoversi proprio in questa direzione ed appare perciò condivisibile".