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TAGLIO NON TERAPEUTICO: DIBATTITO IN AULA

TAGLIO NON TERAPEUTICO: DIBATTITO IN AULA
"Quando si chiede l'amputazione della coda ciò avviene solo nell'interesse dell'animale". L'On Stefani difende la modifica all'articolo 3 del Ddl di ratifica della Convenzione per la protezione degli animali che riabilita le amputazioni anche a scopo non terapeutico. L'On Cimadoro difende lo standard di razza. Dibattito in corso in Aula. "Quella che può sembrare una crudeltà nei confronti degli animali, mi riferisco nella fattispecie agli ausiliari per la caccia, è in realtà un atto di amore per gli animali. Quando si chiede l'amputazione della coda ciò avviene solo nell'interesse dell'animale, e ne spiego in poche parole la ragione: alcune tipologie di cani da caccia impiegati nella caccia nella macchia mediterranea molto spesso, esercitando il loro compito di ausiliari, si feriscono proprio alla coda, che poi va in cancrena. Intervenire, amputando la coda per alcune specie di cani da caccia è quindi nell'esclusivo interesse degli animali, anche perché quando si esegue questa operazione su un animale cucciolo i danni ed il dolore sono di gran lunga inferiori".

Così l'On Stefano Stefani in Aula stamattina durante la discussione per l'approvazione del Ddl di ratifica della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia. Il testo è approdato in Aula modificato all'articolo 3 dalla Commissione Giustizia: malgrado il parere contrario del Sottosegretario Martini, la Commissione ha sottratto alla fattispecie penale il taglio della coda e delle orecchie (e le mutilazioni elencate nella Convenzione) quando eseguito da un medico veterinario per ragioni anche non terapeutiche.

Favorevole, come altri, l'On Gabriele Cimadoro, allevatore, che ha ricordato " in Italia, abbiamo raggiunto certi standard di qualità .Abbiamo 120-130 mila iscritti all'ENCI, allevatori e non, gente che cura la bellezza, il carattere, il fisico di questi animali. Abbiamo raggiunto standard di qualità superiori addirittura ai Paesi dove sono nati i cani, sia continentali, mi riferisco ai breton e ad altre razze, sia inglesi, setter e altri. Abbiamo raggiunto standard superiori agli stessi Paesi di origine.
Credo che se il problema è la coda, se il problema è l'età, considerato che oggi siamo nell'epoca della chirurgia plastica, che le donne si sottopongono a interventi chirurgici e gli uomini si fanno tagliare il naso e si fanno togliere di tutto, noi non consentiamo quello che quasi naturalmente accade presso gli allevatori o negli allevamenti. Ma accade da cinquant'anni".


"Non credo - ha aggiunto Cimadoro, fra gli applausi dei Deputati dell'Italia dei Valori- che sia più drammatico o più cruento il fatto che un animale venga castrato piuttosto che gli venga tagliata la coda. La sensibilità femminile su questo dovrebbe essere la prima ad essere d'accordo con noi. È peggio castrare un animale, maschio o femmina che sia, o peggio tagliargli la coda? Questa è la domanda".

L'On Gianni Mancuso ha preso la parola per sostenere la formulazione originaria del Ddl, come proposto dal Governo: l' amputazione non è reato penale solo se consiste in un intervento terapeutico a cura del medico veterinario.

Il dibattito è in corso fra i Deputati. I relatori e il Governo hanno rinunciato ad intervenire in sede di replica, dopo la discussione sulle linee generali del provvedimento.