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PARTENZA SPERIMENTALE PER LA RIFORMA BRUNETTA

PARTENZA SPERIMENTALE PER LA RIFORMA BRUNETTA
Sarà venerdì in Consiglio dei Ministri la riforma della Pubblica Amministrazione annunciata dal Ministro Renato Brunetta. L'efficienza e la trasparenza della PA sarà valutata da una authority. Avvio sperimentale di circa due anni. Sindacati contrari. Confindustria chiede merito,verifiche e responsabilità. Il ministro della Funzione pubblica, Renato Brunetta, ha annunciato che la riforma della pubblica amministrazione riceverà la definitiva approvazione al prossimo consiglio dei ministri utile, forse già venerdì.

Il provvedimento entrerà in vigore subito dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale ma, ha spiegato Brunetta, vi sarà un periodo di sperimentazione, con rendiconti semestrali che verranno riferiti in Parlamento. Brunetta ha sottolineato la velocità dell'iter seguito dal decreto legislativo: «Sono passati 14 mesi da quando il testo della legge delega è stato approvato per la prima volta in consiglio dei ministri: una riforma così complessa ha quindi trovato attuazione in tempi molto rapidi. Il testo riproduce al 98% lo stesso testo varato inizialmente dal Governo. Per il resto abbiamo recepito i miglioramenti e i perfezionamenti richiesti dalle Camere».

«Si tratta di un terreno molto sperimentale - ha ricordato il ministro - ora ci saranno due anni di tempo per apportare ulteriori modifiche e integrazioni".

Per quanto riguarda l'organismo che sarà incaricato di valutare l'efficienza e la trasparenza della Pubblica Amministrazione, Brunetta ha detto che «sarà un'agenzia che avrà tutte le caratteristiche di un'Authority indipendente e di stampo europeo. I suoi membri saranno nominati dal Parlamento con una maggioranza dei due terzi. Sulla questione delle elezioni delle Rsu (Rappresentanza sindacale unitaria), Brunetta ha ribadito infine la neutralità del Governo, che ha delegato la questione all'Aran.

I sindacati lamentano che si stato sottratto spazio alla contrattazione: si passa, dicono, da un sistema di contrattazione a uno basato sulla legge e l'amministrazione. Confindustria invece sostiene la riforma: merito, verifiche e responsabilità- dichiarano gli industriali- sono concetti che auspichiamo possano diventare realtà anche nella pubblica amministrazione, come successo attraverso riforme analoghe in altri Paesi».