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UN PREMIO NOBEL ANCHE ALLA VETERINARIA

UN PREMIO NOBEL ANCHE ALLA VETERINARIA
Quest'anno uno dei dieci "Ig Nobel Prizes" è andato alla ricerca in veterinaria. Premiato lo studio di due ricercatori inglesi sulle conseguenze del rapporto uomo-animale sulla produzione di latte in allevamento. Lo studio, pubblicato a marzo di quest'anno, dimostra che i capi che non temono la presenza umana danno fino a 258 litri in più. Ci sono anche due ricercatori veterinari fra i vincitori dell'edizione 2009 dell'Ig Nobel Prize. Sono Catherine Bertenshaw e Peter Rowlinson dell'Universtià di Newcastle-Upon Tyne (UK), autori dello studio Exploring Stock Managers' Perceptions of the Human-Animal Relationship on Dairy Farms and an Association with Milk Production.

La ricerca rivela che le vacche da latte alle quali viene attribuito un nome producono più latte dei capi che non ce l'hanno, ben 258 litri in più. Il riconoscimento, ritirato il 1 ottobre in Svezia da Rowlinson, premia l'analisi sui risvolti del rapporto uomo-animale sulla performance produttiva. La ricerca è centrata sulla percezione che i capi da latte hanno dell'uomo e sulla tesi che gli animali che temono la presenza umana sono meno produttivi. Bertenshaw e Rowlinson hanno investigato le condizioni di vita di oltre 500 allevamenti inglesi, scoprendo che solo il 21% degli allevatori è consapevole del fatto che le mucche da latte possono avere paura della presenza umana.

Gli "Ig Nobel Prizes" nascono nel 1991 come parodia del Premio Nobel, tuttavia si sono affermati nel tempo per il valore attribuito alle ricerche più originali in svariati settori disciplinari (dalla letteratura, alla fisica, alla biologia, dalla sanità pubblica alla veterinaria) segnalando ogni anno all'intellighenzia internazionale le dieci principali conquiste del sapere che "prima fanno ridere, ma subito dopo fanno pensare".