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GELMINI SCRIVE AI RETTORI: SERVONO ALTRI INTERVENTI

GELMINI SCRIVE AI RETTORI: SERVONO ALTRI INTERVENTI
Il Ministro Maria Stella Gelmini ha scritto ai Rettori: per la razionalizzazione e la qualificazione dell'offerta formativa servono ulteriori interventi di contenimento e di qualificazione. Troppi corsi, troppe sedi, troppi docenti e troppi costi: "necessario incentivare le Università a dimensionare la propria offerta didattica secondo principi di qualità e sostenibilità".

"Coniugare la razionalizzazione con una maggiore qualificazione dell'offerta formativa universitaria". "Giungere in tempi ragionevolmente rapidi a modalità di accreditamento dei corsi di studio di tutte le Università che dovranno farsi carico di garantire il valore sostanziale dei titoli rilasciati".

Il 4 settembre il Ministro dell'Università Maria Stella Gelmini è tornata sulla necessità di intervenire con ulteriori interventi di razionalizzazione sul sistema universitario. Con una circolare indirizzata alle più alte rappresentanze accademica ha ricordato le linee di indirizzo del Ministero per "il miglioramento dell'offerta formativa e il risanamento del sistema", a fronte di politiche universitarie che nel corso degli ultimi dieci anni non hanno dato i risultati attesi.


Quali i mali del sistema? "Sono fortemente aumentate le dimensioni dell'offerta formativa universitaria e i costi sostenuti dal sistema universitario, anche a causa della proliferazione delle sedi decentrate", "un aumento che non costituisce "una risposta efficiente alle esigenze di miglioramento qualitativo dell'offerta didattica o di incremento della sua attrattività. Sembra anzi che l'aumento risponda a logiche interne di sviluppo degli atenei o di loro diffusione territoriale senza un reale riscontro positivo in termini di risultati conseguiti". E' quindi "necessario incentivare le Università a dimensionare la propria offerta didattica secondo principi di qualità e sostenibilità".


Va comunque rilevato - scrive il Ministro - che "i dati relativi all'a.a. 2009/2010 sembrano indicare una prima diminuzione dei corsi di studio che le Università intendono attivare; nella Banca dati dell'offerta formativa relativa a tale anno risultano complessivamente inseriti alla scadenza del 15 giugno 4.842 corsi di studio, con una diminuzione del 13,33% rispetto allo scorso anno. Questo processo va incentivato ed accelerato".
Alla proliferazione delle sedi, dei corsi di studio, dei curricula e degli insegnamenti ha fatto riscontro un incremento significativo del numero dei docenti di ruolo (+20%: da 51.191 nel 2000 a 61.685 nel 2008), pari a due volte e mezzo l'aumento delle immatricolazioni. Si è inoltre verificato un sensibile aumento del numero dei professori a contratto, esterni ai ruoli universitari. Un numero tanto elevato e una crescita così significativa nell'arco di pochi anni sembrano indicare un vero e proprio stravolgimento della natura stessa dell'insegnamento a contratto".


Tre quindi gli indirizzi di lavoro ricordati dal Miur:


- la determinazione dell'offerta formativa effettivamente sostenibile tramite la definizione di più adeguati parametri quantitativi ;
- l'eliminazione degli ostacoli organizzativi e formali alla libera circolazione degli studenti;
- l'assicurazione che le Università eroghino un'offerta formativa qualificata, in coerenza con la Dichiarazione di Bologna e con l'Agenda di Lisbona.