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ANCORA MINACCE, CHE FINE HA FATTO L’OSSERVATORIO?

ANCORA MINACCE, CHE FINE HA FATTO L’OSSERVATORIO?
"Questo è l'ultimo avvertimento". Accanto alla scritta, una croce. La macabra simbologia è l'ultima intimidazione contro il pubblico veterinario calabrese Roberto Macrì. Coldiretti: in Calabria bestiame di dubbia provenienza senza controllo sanitario e fiscale. Anmvi: che fine ha fatto l'Osservatorio sulla legalità? "Questo è l'ultimo avvertimento". Accanto alla scritta, una croce. La macabra simbologia,che non lascia spazio ad equivoci, rappresenta l'ultima intimidazione di una lunga serie che il medico del servizio pubblico veterinario Roberto Macrì ha dovuto subire negli ultimi anni.

Ieri mattina il funzionario calabrese ha trovato l'inquietante minaccia nel giardino della casa di campagna, nel quartiere Pirivoglia di Chiaravalle. Spray sulle pareti dell'abitazione e riferimenti anche alla sorella del medico, Gip presso il tribunale di Catanzaro. Macrì si occupa di vigilanza e controllo dei prodotti di origine animale immessi sul mercato e somministrati attraverso i ristoranti, gli alberghi, le macellerie, i supermercati e la vendita al dettaglio.

A giugno il Ministero della salute aveva annunciato l'istituzione di un Osservatorio nazionale sull'attività e sullo stato di legalità in cui operano i servizi veterinari pubblici. Ma di questa struttura non si sono più avute notizie.

Intanto Coldiretti denuncia: "Continua a scorrazzare nella nostra regione senza alcun controllo sanitario e fiscale, bestiame di dubbia provenienza, che probabilmente una volta macellato clandestinamente arriva sulle tavole dei cittadini". Il presidente della Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro, denuncia la situazione della zootecnia in Calabria: "Non ci sono piu' alibi, per fare rimanere la situazione irrisolta, la stabilizzazione dei veterinari effettuata dalla regione e che oggi sono in numero piu' che sufficiente, non e' bastata a mettere in piedi un piano efficiente di eradicazione delle epizozie. Nonostante piu' volte abbiamo denunciato questo andazzo non vi e' stata una autentica e convinta inversione di tendenza per recuperare credibilita' e diventare una regione normale. Intanto in Calabria, si assiste ad un traffico parallelo di carne macellata che va ad alimentare un mercato che a questo punto e' di dubbia provenienza, ed il sospetto e' quello che sia un "ramo d'azienda" della criminalita' organizzata, che ha tutto l'interesse che la Calabria continui a rimanere terra di nessuno:questo noi non lo vogliamo!".

Coldiretti sollecita interventi straordinari, da programmare con l'attivazione "dell'Unita' di Crisi" da parte del Presidente della Giunta regionale. Inoltre, per Molinaro, "non e' piu' tollerabile un impegno blando e scoordinato nel contrastare anche fenomeni che alimentano organizzazioni criminose, che creano difficolta' alle imprese che stanno investendo in termini di qualita', sicurezza e tracciabilita' delle produzioni, nel momento nel quale stiamo costruendo una filiera tutta agricola che valorizza il made in calabria. "Davanti a questa situazione -conclude Molinaro -la magistratura e le forze dell'ordine hanno il dovere di intervenire con gli strumenti necessari e piu' opportuni e se continua questo stato di cose, non ci consolera' il fatto di poter dire l'avevamo detto".