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TK22U: CORRETTIVI ANTICRISI INSUFFICIENTI

TK22U: CORRETTIVI ANTICRISI INSUFFICIENTI
Come ampiamente previsto, per definire l'adeguamento degli studi di settore dei professionisti ci vorrà più tempo. I correttivi varati questa primavera, infatti, sono stati adottati senza avere un'idea precisa dell'andamento della crisi. Le osservazioni della Fnovi all'Agenzia delle Entrate.

La crisi in atto imporrà degli aggiustamenti alle decisioni che la Commissione degli Esperti dell'Agenzia delle Entrate prenderà entro il 30 settembre. Sarà infatti indispensabile prendere in considerazione le dichiarazioni che saranno presentate entro il prossimo mese e che saranno a disposizione dei tecnici delle Entrate dalla seconda metà di ottobre.


I correttivi varati questa primavera, infatti, sono stati adottati senza avere un'idea precisa dell'andamento della crisi. E quando non ci si riconosce nello studio di settore per effetto della crisi, non ci si adegua come molti hanno scelto di fare.

Quanto all'evoluzione dello studio veterinario da TK22U in UK22U, il confronto con le Entrate, è proseguito nei mesi estivi: "Riteniamo che i correttivi non siano sufficientemente efficaci nel contrastare una crisi - osserva Giuliano Lazzarini, rappresentante della Fnovi alla Sose- una crisi che riteniamo, in base a riscontri su tutto il territorio nazionale sia nel settore animali da compagnia sia in quello degli animali da reddito, essere aumentata nel corso del 2009. La correzione , purtroppo, andando ad agire solo sul gap remunerativo esistente fra il 2008 ed il 2007, riesce solo in piccola parte a dare una risposta alla diminuzione delle entrate del professionista".

Nel confronto sono emerse ulteriori peculiarità del nostro settore: la realtà dei medici veterinari che svolgono l'attività professionale presso cliniche veterinarie con annesso "pronto soccorso" e che svolgono attività professionale negli animali da reddito con rese orarie molto alte per il proprio cluster.

Nel primo caso, Lazzarini osserva che "un professionista può svolgere turni di 15 o 24 ore, a convenzione, più volte la settimana , anche se il ricavo finale non è proporzionale alle ore svolte. In questo caso il professionista ha un rapporto di consulente, perchè i turni non sono costanti nelle settimane e nei mesi e, generalmente , la struttura veterinaria non assume dipendenti per avere minor carico burocratico. E' evidente che spesso questi colleghi non siano coerenti per il numero eccessivo di ore che svolgono a fronte di un ricavo calcolato a turno. Questo può accadere nel settore degli animali da compagnia, ma , più raramente, anche in quello degli animali da reddito, in particolare nel settore equino".

Un'altra situazione in cui la coerenza risulta alterata è rappresentata da quei medici veterinari che svolgono attività professionale negli animali da reddito ed hanno un numero molto alto di aziende che seguono come consulenti o in cui svolgono un'attività chirurgica che li porta: ad avere un alto reddito, ad essere congrui , ma ad avere delle rese orarie molto alte per il proprio cluster. Una incongruenza da sottolineare: " se da un lato parrebbe non determinare alcun problema per il contribuente - conclude Lazzarini- dall'altro potrebbe essere letta , da parte dell' Agenzia, come una situazione in cui si realizzi del reddito sommerso".