Con l'articolo "Gli aghi magici che cambiano la vita", il quotidiano di Feltri pubblicizza le attività su cavalli purosangue del medico chirurgo Binh Ninh Kuong, già segnalato dall'Ordine dei Veterinari di Milano per abuso di professione. Anmvi scrive a Libero. La Fnovi prende provvedimenti. E' un volto noto fra i veterinari agopuntori quello del Dottor
Binh Ninh Kuong, medico chirurgo che pratica l'agopuntura su cavalli puro sangue e al quale Libero ha dedicato una puntata della rubrica
Uomini e Cavalli di venerdì scorso. Il medico indocinese, laureato a Marsiglia, era già stato soggetto ad una segnalazione da parte dell'
Ordine dei Veterinari di Milano all'Ordine dei Medici.
Sulle dichiarazioni e le attività di Khuong pubblicizzate su
Libero la
Fnovi ha riferito di aver già preso le misure del caso. L'
Anmvi ha scritto al quotidiano di Feltri.
Nella nota al giornale, l'Associazione rimarca "l'importanza di diffondere al pubblico informazioni corrette sulle terapie praticate agli animali ed in questo caso al cavallo, in una fase in cui il settore ippico ed ippiatrico sono finalmente al centro di decisioni politiche e provvedimenti normativi volti a dare garanzie di tutela, salute e benessere al cavallo anche con il contributo determinante della professione veterinaria".
"L'agopuntura veterinaria - scrive l'Anmvi- è riconosciuta, in Italia e in Europa, come atto medico veterinario ed è praticabile solo in virtù di una adeguata competenza medico-veterinaria. Non ci risulta che il Dottor Khuong sia laureato in medicina veterinaria. L'abuso di professione oltre ad essere un reato penalmente perseguibile a tutela di attività riservate e protette, rappresenta un serio pericolo la salute e il benessere del cavallo sottoposto ad "aghi magici" e al "tocco magico" di un "innamorato dei cavalli" che dichiara di aver affinato le sue tecniche montando ogni mattina i suoi cavalli".
Francesco Longo della SIAV, la Società Italiana di Agopuntura Veterinaria, contesta alcune frasi riportate dal Dottor Khuong, secondo il quale "un cavallo da corsa è come una Formula Uno". "E' un principio assolutamente contrario allo spirito dell'agopuntura- dichiara Longo, che contesta all'articolista il ricorso all'aggettivo "magico". " Si lascia immaginare qualcosa di prodigioso o di sovrannaturale - dice Longo- nell'agopuntura, disconoscendo il reale valore clinico determinato sulla base delle evidenze scientifiche, tanto che non solo la W.H.O. ha sottolineato l'efficacia di questa disciplina medica, ma anche il Comitato Nazionale di Bioetica l'ha definita "Medicina Empirica" assimilabile alla medicina allopatica".
Numerose inesattezze sono contenute nel sito web del medico indocinese, a partire dalla presunzione di esercitare "un'arte quasi sconosciuta in Italia: l'agopuntura applicata ai cavalli da corsa, secondo metodi e mappe dei meridiani che fanno parte delle conoscenze tradizionali della sua famiglia".