• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31429

RIFORMA, ASSEMBLEA STRAORDINARIA ENPAV

RIFORMA, ASSEMBLEA STRAORDINARIA ENPAV
Assemblea straordinaria oggi a Roma dei delegati Enpav. Proseguono i lavori per la riforma del sistema previdenziale dei veterinari. Allo studio il pacchetto delle misure che verranno sottoposte all'assembela di giugno. Il Presidente Mancuso: un processo necessario, ma condiviso e graduale.

Immagine
L'Assemblea straordinaria dei delegati Enpav, riuniti oggi a Roma, segna un'altra data importante nel processo di riforma della previdenza veterinaria. Il progetto, preannunciato per grandi linee ai Delegati provinciali a novembre dell'anno scorso si perfezionerà anche sulla base dei dati emersi nel Bilancio tecnico e dall'ultima relazione della Corte dei Conti. L'obiettivo è di arrivare alla definizione del progetto nel corso del 2009 e di presentare un pacchetto di norme all'assemblea di giugno.

Le linee principali del progetto di riforma sono state presentate dal Presidente Gianni Mancuso nell'editoriale di marzo di 30giorni, pubblicate sul sito enpav.it: agevolazioni per i giovani iscritti, aumento dell'età pensionabile, imodulazione degli scaglioni di reddito per il calcolo della pensione, innalzamento della percentuale destinata al contributo soggettivo. Queste e linee principali del disegno di riforma.

L'Enpav ha accolto l'indicazione opzionale del Ministero del Lavoro e ha predisposto un Bilancio Tecnico che arriva al 2056. I risultati, rende noto l'Enpav, " hanno messo in luce l'intervento finanziario, economico, organizzativo e operativo che dovrà attuarsi in modo profondo e concreto. E' proprio in questa direzione che si sta muovendo l'Ente, con il proprio progetto di riforma". Le prime linee del percorso di riforma del sistema pensionistico riguarderanno un intervento finanziario, economico, organizzativo e operativo "profondo e concreto".


Una base per la riforma è rappresentata anche dai dati messi in luce dalla Corte dei Conti: l'aumento del netto patrimoniale, la riduzione del numero dei pensionati e l'aumento del numero degli iscritti. La Corte delinea un quadro lusinghiero della situazione previdenziale dei veterinari (confermato sul biennio 2006 e 2007 il positivo andamento della gestione dell'Ente, con ulteriore crescita del patrimonio netto ed ulteriore miglioramento del rapporto tra questo e l'onere di pensione corrente), ma occorre affrontare le criticità del sistema nel lungo termine.

I risultati del Bilancio tecnico all'anno 2056, analizzati su 30giorni, hanno messo in evidenza il limite della sostenibilità della gestione economico- finanziaria dell'Enpav, che, seppur garantita per l'orizzonte temporale minimo di 30 anni richiesto dai Dicasteri vigilanti, "non appare sufficientemente solida da evitare l'adozione di provvedimenti di riforma che dovranno necessariamente intervenire sul sistema". L'analisi dei dati ha infatti confermato l'evidenza di "un problema strutturale insito nell'Enpav, un aspetto fondamentale per ogni organizzazione che si occupi di quiescenza: l'esplosione del numero di nuovi pensionati annui che passa dalle circa 140 unità del 2007 alle oltre 1000 del 2023, per poi stabilizzarsi intorno a una media di 700. Questo è l'effetto del picco di natalità verificatosi a cavallo tra gli anni '50 e '60, che porterà gli anni 20 del 2000 ad avere un numero di pensionati difficilmente sostenibile con le risorse attuali". A ciò si aggiunga la considerazione che da un lato è posticipata l'età in cui si inizia a lavorare, soprattutto nelle professioni, e si è abbassato il livello dei primi redditi professionali e, di conseguenza, l'ammontare dei contributi versati; dall'altro l'aspettativa di vita si è notevolmente allungata in questi ultimi anni. "L'andamento convergente di queste due variabili determina l'effetto di un sensibile incremento delle disponibilità finanziarie da dedicare ai trattamenti di quiescenza".

Il progetto di riforma prende in considerazione, tra l'altro, la "delicata, ma necessaria ipotesi di un innalzamento delle aliquote contributive, con l'obiettivo di riequilibrare le voci delle entrate contributive e delle prestazioni percepite ed assicurare così ai propri iscritti una sostenibilità, ancor più duratura, del loro ente di previdenza". Inoltre, consapevoli delle difficoltà che si incontrano per l'ingresso nel mondo del lavoro, "un'attenzione particolare sarà rivolta ai giovani colleghi, per i quali si sta studiando un meccanismo di agevolazione contributiva che li supporti nei primi anni di avvio dell'attività professionale".