Tutte le strutture che detengano sul territorio nazionale esemplari vivi di tursiopi sono obbligate a farle identificare. Lo ricorda il Ministero dell'Ambiente: gli animali che ancora non fossero marcati dovranno essere identificati "in occasione del prossimo intervento veterinario".
Il Ministero dell'Ambiente (Direzione generale per la protezione della natura) ha invitato tutte le strutture che detengono tursiopi a provvedere alla loro identificazione.
Tutte le strutture, ricorda la nota, sono obbligate a marcare conformemente agli standard internazionali gli esemplari vivi e "qualora vi fossero ancora esemplari non marcati, di provvedere alla marcatura in occasione del prossimo intervento veterinario previsto dal programma di gestione delle strutture".
Sul punto è intervenuta anche la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario per sottolineare che "l'apposizione di microchip è un atto medico veterinario" e che "può essere effettuata esclusivamente da un medico veterinario".
La Direzione ministeriale invita i Servizi Veterinari a vigilare affinché la normativa vigente sia rispettata e i medici veterinari responsabili dei centri detentori di tali animali, a provvedere all'identificazione dei soggetti eventualmente ancora non provvisti di microchip.
Il tursiope (Tursiops truncatus) è il delfino più utilizzato nei delfinari. L'identificazione avviene mediante marcatura con radiosegnalatore a microcircuito ai sensi del regolamento CE 865/2006 e della Legge 150 del 7 febbraio 1992, in quanto specie compresa nell'Allegato A del Reg. CE 338/97.