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INTRAMOENIA, DICHIARAZIONI SIVEMP (LOMBARDIA)

INTRAMOENIA, DICHIARAZIONI SIVEMP (LOMBARDIA)
"Visti i ripetuti interventi del Sivemp (Lombardia) sul sito ufficiale del Sindacato nazionale c'è da chiedersi se questi attacchi debbano essere interpretati come l'espressione della posizione della Segreteria Nazionale". Intervento di Carlo Scotti.

"I veterinari si sono sempre distinti per concretezza, capacità di giudicare con raziocinio e freddezza la realtà e per l'agire di conseguenza. L'ANMVI non ha evidentemente nel proprio patrimonio queste qualità!".

Visti i ripetuti interventi del Sivemp (Lombardia) sul sito ufficiale del Sindacato nazionale c'è da chiedersi se questi attacchi debbano essere interpretati come l'espressione della posizione della Segreteria Nazionale. La domanda si pone non solo perché gli insulti all'ANMVI sono pubblicati sul sito ufficiale e nazionale del Sindacato, ma anche perché il livello nazionale del medesimo tace in maniera assordante. Tace perché condivide?

Quando il nostro legale dice che ".... nell'attualità, non sussiste un concreto danno per i liberi-professionisti lombardi e dunque, se il danno non c'è non può neppure essere irreparabile." non fa una dichiarazione di resa e chiedere il rinvio di merito non significa optare per una exit strategy, ma al contrario si vuole contestare la delibera prima ancora che possa fare danno. Scrivere come fa il Sivemp (Lombardia) che "l'ANMVI rinuncia all'Istanza di sospensiva avanti il TAR Lombardia" cercando di lasciar intendere che ci siamo arresi è sottilmente falso.

Accostare poi il ricorso dell'ANMVI al comportamento degli Ordini della Lombardia, incluso quello del Presidente Penocchio è fuori luogo e non è corretto portare l'acqua degli altri al proprio mulino. Ribadiamo al Sivemp (Lombardia) che l'ANMVI non ha mai avuto "forti timori di non avere argomenti per ottenere la sospensiva e quindi di perdere". Che infine risulti "difficile" al Sivemp (Lombardia) capire "il collegamento fra questa iniziativa e le prossime elezioni degli Ordini" è del tutto comprensibile: è uno sforzo mentale inutile perché senza ragion d'essere.

Non possiamo considerare la questione della libera professione intramuraria come una questione "trita e ritrita", come sostiene il Sivemp (Lombardia, naturalmente) dal momento che la libera professione dei dirigenti veterinari è nel Ddl Amati-Bianconi, copia non riuscita del progetto Leavet: "i medici veterinari dipendenti dalle ASL che esercitano la propria attività in regime di libera attività professionale intramuraria sono iscritti a domanda in apposito elenco speciale per le prestazioni veterinarie", prestazioni destinate anche a cani e gatti di proprietà". D'altra parte se le liste d'attesa in medicina veterinaria non esistono, in qualche modo bisognerà trovarle... e quale miglior occasione del progetto Leavet che l'ANMVI ha inventato nel 2006? E se per ora solo 13 veterinari pubblici su 224 dipendenti fanno la libera professione in Lombardia non sarà piuttosto un argomento sufficiente a riconoscere che la medicina veterinaria di base convenzionata sta in piedi solo con le strutture veterinarie private?

Carlo Scotti, Presidente Senior ANMVI

Delega ai rapporti polici e istituzionali