In particolare la Suprema Corte avverte che per liberarsi dalla responsabilità non basta che il padrone di un cane che ha provocato un incidente sostenga di aver affidato l'animale alla vigilanza di un'altra persona. Il proprietario ha infatti l'obbligo - spiegano i supremi giudici - di affidare il cane solo a chi è in grado di prendersene cura e di evitare che scappi. Per questa ragione Piazza Cavour ha riaperto il processo nei confronti di una ragazza, Lisa M., che aveva lasciato alla nonna il suo piccolo meticcio preso da un canile.
Il cane, molto vivace, era però scappato alla sorveglianza dell'anziana signora finendo sotto una macchina e provocandone lo sbandamento tanto che il guidatore aveva riportato gravi lesioni. Il Giudice di pace di Scandiano aveva assolto Lisa perché il cane non era, in quel momento, affidato alla sua cura ma a quella della nonna. Questa conclusione non è stata condivisa dalla Cassazione che ha riaperto il processo a Lisa, accogliendo il reclamo della Procura della Corte di Appello di Bologna, per verificare se la ragazza "abbia agito con la dovuta diligenza assicurandosi dell'idoneità della persona affidataria a custodire adeguatamente l'animale", tenuto presente che si trattava di una signora anziana. (ANSA)