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MENINGITE DA WEST NILE ANCHE A FERRARA

[IMMAGINE2]Dopo il caso dell'ottantenne di Imola ora c'è un caso anche a Ferrara. La notizia arriva dal Centro regionale di riferimento per le emergenze microbiologiche di Bologna e fa riferimento ad un paziente affetto da meningoencefalite da West Nile.

«E' stata confermata nella tarda serata di venerdì - recita la nota - dal Centro regionale di riferimento per le emergenze microbiologiche (Crem) del Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, la diagnosi di meningoencefalite da West Nile in un uomo residente nel ferrarese. E' attualmente ricoverato all'ospedale di Ferrara».

Il Resto del Carlino riferisce che non sa sa molto di più per ora di questa persona: è un uomo sui 50 anni che abita nella nostra provincia, lavora fuori Ferrara in un luogo all'aria aperta ma non a contatto con animali. Dopo un primo ricovero nel reparto di Malattie infettive, si trova attualmente in Terapia intensiva per problemi respiratori. Fonti mediche dicono che sarebbe in pericolo di vita ma non per il West Nile (che deve ancora essere confermato e la risposta decisiva è attesa per oggi) bensì proprio per i problemi alle vie respiatorie. Dunque, sempre stando a fonti sanitarie, le due patologie per il momento non sarebbero legate in nessun modo.

Non appena avuta comunicazione del caso dall'Azienda Usl di Ferrara, l'Assessorato regionale politiche per la salute ha subito provveduto ad informare il Ministero della salute e ad inviare i campioni biologici all'Istituto superiore di sanita' per la conferma definitiva. L'iter e' previsto dal "Piano straordinario di sorveglianza di West Nile Disease in Emilia-Romagna", adottato dalla Regione il 23 settembre scorso che, accanto alla sorveglianza veterinaria e alle misure di lotta all'insetto vettore rafforzate con piani straordinari di disinfestazione nelle zone interessate, prevede la segnalazione di tutti i casi sospetti di encefalite o meningoencefalite virali nel territorio regionale.

E' importante ricordare - si legge in una nota delle autorita' sanitarie - che non c'e' rischio di contagio interumano in quanto i bassi livelli di viremia nell'uomo infettato, come nel cavallo, non consentono di trasmettere il virus ad altre zanzare e quindi alle persone. Per prevenire il rischio di infezione, resta fondamentale la protezione individuale dalle punture delle zanzare.