APPROVATO IL RITORNO AL "MINISTERO UNICO"
Le norme “taglia ministri” sulla formazione e la composizione del Governo sono state approvate dalla Commissione Bilancio in sede d’esame della Finanziaria. Queste norme prevedono che “a partire dal Governo successivo a quello in carica”, il numero dei Ministeri e il relativo riparto di competenze “sono stabiliti dalle norme di cui al decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300”, ovvero dalla cosiddetta Riforma Bassanini che aveva accorpato il Ministero della Salute ai Ministeri del Lavoro e delle Politiche Sociali. La Riforma Bassanini attribuiva al Ministero unico “le funzioni e i compiti spettanti allo stato in materia di politiche sociali, con particolare riferimento alla prevenzione e riduzione delle condizioni di bisogno e disagio delle persone e delle famiglie, di tutela della salute umana, coordinamento del sistema sanitario nazionale, sanità veterinaria, tutela della salute nei luoghi di lavoro, igiene e sicurezza degli alimenti, di politiche del lavoro e sviluppo dell'occupazione, di tutela del lavoro e dell'adeguatezza del sistema previdenziale”. L'emendamento approvato dalla commissione Bilancio di palazzo Madama che limita a 12 ministri e 60 membri complessivi (tenendo conto dei viceministri e sottosegretari) la composizione del governo. L'ANAAO Assomed, sindacato della dirigenza medica del SSN, è contraria all'accorpamento: "Oggi come dieci anni fa di fronte alla riforma della pubblica amministrazione, in vigore ma mai applicata - scrive l'ANAAO Assomed in una nota - sostenuti dall'incalzare di nuovi e più urgenti problemi siamo fermamente convinti che la sopravvivenza del ministero della Salute sia l'unico modo per garantire al Servizio sanitario nazionale il suo carattere di unitarietà che abbiamo strenuamente difeso nelle nostre battaglie contro la devoluzione. In un Paese dove vige il federalismo sanitario - prosegue il sindacato - è indispensabile mantenere un organismo che funga da baricentro per assicurare il coordinamento programmatorio e di salvaguardia dei criteri di uniformità assistenziali ed evitare pericolose derive che negano il riconoscimento del diritto alla salute su tutto il territorio nazionale. Pur convinti della necessità di ridurre il numero dei dicasteri - chiarisce l'ANAAO Assomed - chiediamo di agire secondo criteri di razionalizzazione del sistema e di rinnovamento che abbiano come obiettivo la difesa del SSN, proponendo il potenziamento dell'area della tutela socio-sanitaria che prevede il ministero della Salute e solidarietà sociale".