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CANI AGGRESSIVI, RISOLUZIONE IMPEGNA IL GOVERNO

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E' stata approvata ieri all'unanimità in XII Commissione la risoluzione firmata da Donatella Poretti ( Rosa nel Pugno) e da altri 21 deputati, che vincola il Governo ad un nuovo approccio sul problema della aggressività dei cani, con particolare riferimento alla responsabilizzazione dei proprietari e contro la criminalizzazione dell'animale a priori, decidendo soltanto in base alla sua razza. La risoluzione chiede che nella nuova normativa vengano considerati alcuni criteri tra i quali: - la responsabilita' del proprietario e/o del detentore del cane in riferimento, in primis, a principi quali: la scelta della tipologia del cane, l’educazione data al cane e se la persona e' il primo acquisitore dell’animale o ne e' entrato in possesso successivamente per motivi assistenziali o di rieducazione comportamentale; - diffondere un’adeguata informazione circa le caratteristiche dell’animale tra coloro che si accingono ad acquisire a qualunque titolo un cane; - fare in modo che le aziende sanitarie locali distinguano tra morsicature che rientrano nel normale repertorio comportamentale della specie canina e morsicature frutto di una alterazione del normale comportamento nel contesto specifico con lesioni gravi o con il rischio di future lesioni gravi; - individuare le professionalità in grado di affrontare un intervento correttivo terapeutico di medicina comportamentale; - confermare, come da premessa dell’Ordinanza del 28 marzo 2007, il divieto di taglio di code e orecchie ai cani per fini estetici nonche' la detenzione, la vendita e l’uso di collari o altri dispositivi elettrici; - vietare qualsiasi esibizione, gara, addestramento intesi a esaltare la naturale aggressività o potenziale pericolosità di cani; - ristabilire il reato previsto dal Codice penale rubricato: "Omissione di custodia e malgoverno di animali"; - superare il criterio delle razze nell’individuazione dei cani aggressivi, ricercando una soluzione stabile e non d’emergenza, come quella delle ordinanze fin qui emanate ricercando criteri oggettivi nell’individuazione del cane pericoloso; - promuovere un accurato monitoraggio in merito al fenomeno del randagismo, della gestione dei canili e degli allevamenti con particolare attenzione all'applicazione della normativa nazionale in ambito locale.