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LA VETERINARIA NON VUOLE ESSERE PRESA IN GIRO

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“La Professione vuole confrontarsi con l’Accademia ed auspica ogni collaborazione”. Il Presidente della FNOVI, Gaetano Penocchio, sollecita l’Università a riaprire il confronto e dichiara: “E’ la nostra una Professione che si vuole confrontare con l’Accademia, ma non vuole essere presa in giro, così com’è capitato”. In gioco la programmazione del numero chiuso ma anche la questione dello zoonomo: “L’attuale FNOVI, sollecitata a recuperare la situazione, ha fatto la sua parte, ridisegnando le competenze di questa figura professionale e formalizzando un accordo con il gli Agronomi e con le Conferenze dei Presidi. Ora tocca al Ministro della Giustizia e il Ministro dell’Università e della Ricerca cogliere la portata dell’accordo FNOVI CONAF, Conferenze dei Presidi”. L’intervento del Presidente Penocchio, pubblicato oggi al sito ufficiale della Federazione, tocca i principali temi di attualità del settore con toni sferzanti: “Se vogliamo parlare di educazione continua in medicina la Professione rimprovera all’università (o meglio a qualche referee universitario e non a tutti), atteggiamenti bassamente ostruzionistici finalizzati ad ostacolare l’accreditamento degli eventi di questa o quella società”. Quanto al veterinario aziendale, da tempo definito dalla FNOVI come direttore sanitario dell’azienda zootecnica, "ha perso tutte le connotazioni del veterinario riconosciuto La FNOVI ha tratteggiato una figura che in molti casi esiste già. Penocchio parla di “ una sfida basata su valori di professionalità. Il veterinario d’azienda, così come configurato, avrà il futuro che si meriterà esprimendo competenze e capacità. Il futuro del veterinario aziendale è nella mani del veterinario aziendale”. Sul diritto alla libera professione dei veterinari dirigenti del Ssn Penocchio parla di “ un problema collettivo su cui confrontarci. La libera professione dei veterinari pubblici “non è un privilegio assurdo, ma, anche ai fini della credibilità del sistema di controllo, non può essere sempre, dovunque e comunque possibile”. E infine l’ONAOSI sulla quale il Presidente della FNOVI suggerisce tre possibili riflessioni: “1. la Fondazione deve vivere per i propri contenuti solidaristici 2. lo statuto va rivisto completamente eliminando anacronistiche rendite di posizione 3. le stesse componenti che fino a ieri richiamavano valori universali di solidarietà oggi parlano di una Fondazione a guisa di assicurazione con diritti correlati all’anzianità contributiva ed alle quote effettivamente versate; se la Fondazione non saprà affrancarsi da queste logiche prevedo tempi ancora più bui per tutti".