Sui percorsi di qualità, uno degli argomenti più dibattuti e sentiti dalla professione veterinaria, è in corso un sondaggio on line proposto dalla FNOVI. Riferisce la Federazione che questa consultazione è finalizzata ad “ ottenere una panoramica sulle strutture veterinarie e sulle opinioni dei colleghi rispetto ai percorsi di qualità e le buone pratiche, indirizzi condivisi dai paesi dell’Unione europea”. Le domande del sondaggio puntano al cuore del problema: BPV e certificazione migliorano il modo di lavorare e il servizio professionale offerto da una struttura veterinaria? Il cliente sa riconoscere la qualità? E nel frattempo cosa sta già facendo la Categoria per innalzare la qualità del tuo lavoro? “La nostra professione sta cambiando anche in risposta alle richieste della società e dei proprietari degli animali- osserva la FNOVI- queste sollecitazioni spesso aumentano le nostre difficoltà quotidiane e frustrano le nostre motivazioni a fornire prestazioni qualitativamente valide, riconosciute e valorizzate come tali.
In generale, per rispondere a ciò che la società chiede, la nostra Categoria deve riaffermare la sua attiva motivazione verso i principi di professionalità. Ciò richiede non solo un impegno personale volto ad ottenere un migliore risultato, ma anche sforzi collettivi volti a migliorare il sistema”.
Il sondaggio indaga anche gli orientamenti della Categoria in fatto di pubblicità e comunicazione e conclude con un quesito sul ruolo della Federazione nell’ambito dei percorsi di qualità. Dal canto suo la FNOVI incoraggia “buone pratiche veterinarie, buone procedure e prassi mediche e buoni comportamenti ispirati da principi quali la deontologia, la trasparenza, la tracciabilità, la comunicazione, la collaborazione tra le varie realtà professionali, il rispetto e la cura della vita dei pazienti”. Su questa strada, conclude, “ devono svilupparsi gli standard di qualità, regole accessibili e non discriminanti capaci di incidere sui percorsi professionali, migliorandoli”.