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ISCRIZIONE ALL’ORDINE, FNOVI DENUNCIA ISS

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La Federazione Nazionale degli Ordini dei Veterinari Italiani, sull’assunto che per poter esercitare la professione di veterinario è necessaria l’iscrizione all’Albo ha depositato una denuncia per esercizio abusivo della professione dinanzi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. La determinazione deriva dall’aver appreso che all’interno dello staff veterinario che opera nel Servizio di Qualità e Sicurezza della Sperimentazione Animale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), sito in Roma, operano medici veterinari che, pur svolgendo attività medico veterinaria, con particolare riferimento al D. Lgs. n. 116/92, non sono iscritti all’Albo professionale e quindi, di fatto, praticano in modo illegittimo l’esercizio della professione di medico veterinario. Tutto ruota intorno alla problematica della obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo in capo solo ai liberi professionisti e non anche i sanitari dipendenti, in questo caso, dell’Istituto Superiore di Sanità. A sostegno della propria accusa, la “F.N.O.V.I.” sostiene che l’iscrizione all’Albo è conditio sine qua non per esercitare, in ogni caso ed in ogni luogo, non essendo comprensibile perché, ai fini dell’obbligatorietà dell’iscrizione all’Albo, debba differenziarsi l’attività professionale esplicata in forma subordinata – quando si realizzano determinati obiettivi strettamente collegati alla professione veterinaria – da quella in forma autonoma stante che in queste ipotesi, dal punto di vista sostanziale, le attività sono perfettamente identiche, né tanto meno l’attività professionale è destinata a mutare i suoi caratteri essenziali per il fatto di essere organizzata e svolta in organismi pubblici o privati, oppure nel quadro di rapporti governati dal diritto pubblico o da quello privato. La Federazione ha chiesto che vengano accertate le eventuali responsabilità nelle quali possono essere incorsi i responsabili dell’Istituto Superiore di Sanità, e tutti gli altri soggetti, allo stato ignoti, che hanno partecipato alle attività integranti i reati di cui all’art. 348 del codice penale e per quelli ulteriori o diversi che possano ravvisarsi nei fatti esposti o che potranno emergere dalla attività di indagine. Adesso la parola passa ai giudici. (fonte: fnovi.it)