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ATENEO MESSINA, MUSSI VALUTA COMMISSARIAMENTO

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Il ministro dell'Università e della Ricerca, Fabio Mussi, ha disposto l'avvio di una ispezione ministeriale all’Università di Messina dove a luglio sono scattate manette e perquisizioni negli uffici del Rettorato: "Ho chiesto al Consiglio di Stato quali sono i poteri che il ministro può esercitare e i provvedimenti che può adottare ivi compresa, di fronte a episodi gravi e diffusi, l'ipotesi di commissariamento dell'Università in quanto Ente pubblico". Il rettore dell'Università di Messina è stato sospeso dalle funzioni per due mesi. Lo ha deciso ai primi di agosto il gip Antonio Genovese, che ha depositato il provvedimento interdittivo dopo gli interrogatori di garanzia del rettore e degli altri indagati. La guida dell'Ateneo di Messina passa temporaneamente al prof. Giovanni Dugo, secondo lo Statuto universitario. Assieme al rettore sono stati sospesi anche due docenti di Veterinaria , fra cui il preside uscente della facoltà. Nei loro confronti l'accusa è abuso d'ufficio. Al centro della vicenda giudiziaria i concorsi di Veterinaria. L'inchiesta messinese ha portato il 20 luglio all'arresto da parte della Guardia di Finanza di cinque persone. Le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip riguardano anche il responsabile dell'area "progettazione" dell'Industrial Liaison Office (I.L.O.) e del progetto L.I.P.IN, mentre il Preside della Facoltà di Veterinaria è accusato di tentata concussione, commessa ai danni di un altro docente. L'obiettivo era far vincere il concorso per professore associato di Chirurgia Veterinaria al proprio figlio, inoltre lo stesso avrebbe favorito una persona poi vincitrice di un concorso a ricercatore. Nei guai sono finiti anche il funzionario amministrativo del Rettorato, e sua moglie, dipendente della società Unilav e in servizio presso l'I.L.O. L'ipotesi di reato contestato è una serie di peculati diretti all'appropriazione di ingenti quantità di denaro - si parla di circa 300 mila euro gestiti dal gruppo finito sotto inchiesta e riguardante una parte dell'intera somma stanziata dalla Regione e dall'Università di Messina - destinate alla realizzazione del progetto scientifico L.I.P. Al Preside di Veterinaria è stato contestato anche il reato di falso in atto pubblico. La Guardia di Finanza di Messina ha anche eseguito diverse perquisizioni all'interno degli uffici del Rettorato, dell'I.L.O. e della Facoltà di Veterinaria, nonchè nelle abitazioni delle persone arrestate. (fonte: imgpress.it)