FAO ed OMS, con un comunicato congiunto hanno esortato i Paesi a rafforzare i propri sistemi di controllo sulla sicurezza degli alimenti ed essere più vigilanti sui produttori e gli operatori del settore alimentare, lungo l’intera catena produttiva. Il comunicato fa riferimento a recenti incidenti relativi alla sicurezza degli alimenti - come l’individuazione di melamina, una sostanza chimica industriale, in alimenti animali, o l’uso di farmaci veterinari proibiti negli allevamenti ittici intensivi – che potrebbero avere conseguenze sulla salute umana e causare l’esclusione di alcuni prodotti alimentari dal commercio internazionale. Casi come questi possono essere causati dalla non conoscenza delle normative vigenti in materia di sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti, o da un uso illegale e fraudolento di additivi e farmaci veterinari vietati.
Nel corso degli ultimi 12 mesi, la FAO e l’OMS hanno passato al vaglio una media di 200 casi al mese al fine di determinarne i possibili effetti sulla salute umana. Le informazioni su questi casi sono state condivise con i paesi tramite il Network INFOSAN (Rete internazionale di sicurezza alimentare).
Spiega Jørgen Schlundt, Direttore del Dipartimento Sicurezza degli alimenti, Zoonosi e malattie d’origine alimentare dell’OMS: “La sicurezza degli alimenti è una questione che concerne tutti i paesi ed ogni singolo consumatore. Ogni paese non potrà che trarre vantaggio dall’adozione di misure più strette e colmare le mancanze nel tragitto talvolta considerevole che il cibo fa dal produttore alla tavola del consumatore”. “I consumatori – ha aggiunto Ezzeddine Boutrif, Direttore della Divisione Nutrizione e protezione del consumatore della FAO - hanno tutto il diritto di essere informati sui rischi potenziali del cibo che mangiano e di essere protetti contro di essi”.